Welfare

Verano: sfuma pista antisemita

La polizia ha arrestato stamani all'alba un ex-dipendente: avrebbe architettato l'episodio per costringere i dirigenti del cimitero a lasciare lavorare gli abusivi

di Giampaolo Cerri

Pare sfumare la pista dell’antisemitismo nella vicenda della profanazione di alcune tombe ebraiche al Verano. A conclusione di una prima fase investigativa, gli agenti della Digos romana hanno notificato all’alba di oggi un’ordinanza di custodia cautelare nell’abitazione di Claudio Romani, 46 anni, un ex dipendente del cimitero monumentale del Verano. Secondo l’accusa, Claudio Romani in concorso con altri avrebbe posto in essere un complesso di segno criminoso di natura estorsiva con pressioni sulla dirigenza dei servizi cimiteriali al fine di lasciare immutati gli equilibri all’interno dello stesso Verano. Si fa riferimento, in particolare, alle attività abusive di custodia delle tombe e giardinaggio. Pertanto, sarebbe stata cercata un’azione eclatante che, con pressioni e intimidazioni, costringesse i responsabili del cimitero a lasciare nelle mani dei privati le attivita’ di custodia delle tombe. Per questo sarebbe stata scelta la devastazione della zona ebraica del cimitero monumentale. Claudio Romani deve rispondere di estorsione, vilipendio, profanazione e danneggiamento di sepolcro. Contemporaneamente, sono scattate una serie di perquisizioni nei confronti di altri 5 indagati in stato di libertà fra cui anche «dipendenti infedeli dello stesso cimitero». Maggiori particolari sull’inchiesta saranno forniti nel corso di un incontro con la stampa che si svolgerà alle 11,30 presso la Questura di Roma


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