Famiglia

Esteri: consolati siano uffici stampa del Paese

Gli interventi di Frattini, Tremaglia, Antonione e Vattanti alla conferenza dei consoli in corso alla Farnesina

di Giampaolo Cerri

All’estero il diplomatico rappresenta un punto di riferimento essenziale, una sorta di uffico stampa del ‘Sistema Italia’. Ecco perche’ la promozione e il sostegno delle iniziative utili a realizzare una efficace politica dell’informazione a favore delle collettivita’ italiane all’estero rappresenta uno degli impegni prioritari della politica estera italiana. E proprio in questo spirito va reso meno ingessato il rapporto dei diplomatici con i media. E’ stato questo un temi centrali affrontati oggi alla Seconda Conferenza dei Consoli d’Italia che si sta svolgendo alla Farnesina. Intervenendo davanti a diplomatici che compongono i 120 consolati italiani sparsi nei cinque continenti, i ministri per la Funzione Pubblica Franco Frattini, per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia, il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione insieme al segretario generale Giuseppe Baldocci, e all’ambasciatore Umberto Vattani, rappresentante permanente per l’Italia presso l’Unione Europea, hanno parlato del ruolo centrale che ha l’informazione sul campo, dove la diffusione delle informazioni deve essere corretta e, soprattutto, rapida. Oltre a divenire struttura di riferimento per la democrazia, con le nuove incombenze legate al voto all’estero, il consolato italiano all’estero, ha sottolineato Frattini, deve essere ”in ogni momento” referente dell’immagine Italia: una struttura, in sostanza, ”che faccia crescere il cittadino da utente a cliente” e che dia ai nostri connazionali, ha detto Frattini, non solo le semplici informazioni desiderate, ma l’insieme necessario di conoscenze per potersi muovere ”curandone la qualita”’. Restando nel campo della comunicazione, secondo Antonione, ”va reso meno ingessato e burocratico” il rapporto dei diplomatici con i media. ”Al centro – ha spiegato – la struttura per direzioni geografiche e tematiche consente gia’ al giornalista di individuare, ad esempio, il direttore responsabile dell’Africa o dell’Asia o delle questioni relative all’integrazione europea”. Dunque, per Antonione, il console italiano,puo’ divenire una sorta di efficace ”uffico stampa del sistema italia”. Alla Farnesina il dibattito – al quale ha preso parte con un intervento anche il giornalista del ‘Corriere della Sera’ Stefano Folli – si e’ incentrato sulle prospettive della proiezione internazionale dei media e sulle attese, nel campo dell’informazione e della cultura, dei cittadini europei. L’ambasciatore Vattani ha rilevato come l’informazione giornalistica diretta all’estero ”vada intesa anche come un importante canale culturale per raggiungere l’opinione pubblica straniera e coloro che aspirano a riscoprire le proprie radici in Europa”.


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