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Caso Lucca, la colpa è nostra non dei ragazzi né del prof

Il video dei ragazzi che “bullizzano” il prof. in un Itc di Carrara ha fatto il giro del web. Gli studenti responsabili sono stati messi alla gogna pubblica. Ma per Simone Feder, coordinatore dell'Area Giovani e dipendenze della comunità Casa del Giovane di Pavia e giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, «sono solo il frutto di quello che abbiamo seminato noi. Non è colpa dei ragazzi o del docente ma nostra che non ci siamo più come adulti»

di Lorenzo Maria Alvaro

Umiliano e minacciano il professore e filmano tutto postando i video online. È successo al Itc di Carrara in provincia di Lucca. L’ultimo caso di un lungo elenco di episodi che parlano, stando alla narrazione mainstream, di una scuola in cui i “bulli” imperversano e dove, a quanto pare, anche i docenti sono vittime. Un caso che ha conquistato le prime pagine dei giornali con i commenti dei principali giornalisti italiani. Ma è davvero questa la situazione della scuola italiana? Lo abbiamo chiesto a chi frequenta davvero le scuole e i giovani: Simone Feder, coordinatore dell'Area Giovani e dipendenze della comunità Casa del Giovane di Pavia, blogger di Vita.it e giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano.




Lei ha appena finito un incontro in una scuola….
Sì, ero ad un incontro con 150 giovani rappresentati di classe dei 1800 studenti della Cairoli di Pavia. Era in una scuola così come ieri e come lo sarò domani.

Perché gira gli istituti di tutta Italia?
Vado, come Casa del Giovani e Centro Studi Semi di Melo, per il progetto “Selfie”. Somministriamo questionari all’interno delle scuole sugli stili di vita dei ragazzi da oltre un anno. Siamo oltre le 50mila interviste effettuate. E, come sempre, poi ci confrontiamo con le scuole per restituire ai ragazzi quelle che sono state le risposte

Come legge, attraverso la sua esperienza, i fatti di Lucca?
Oggi sempre più abbiamo giovani che cercano gratificazione immediata in un mondo in cui tutto è immediato e acquistabile. Una generazione che sta crescendo, purtroppo, con dei livelli di autostima bassissimi perché incapace di aspettare e di accettare i propri fallimenti. I giovani sono in continua ricerca di stimoli. Oggi è fondamentale fermarli e staccarli dai device. Ma noi adulti cosa stiamo facendo? Permettiamo tutto e proteggiamo da tutto. Scegliamo al posto loro cosa è giusto e cosa sbagliato invece di mettere paletti. Quindi ci troviamo a rincorrere situazioni cresciute storte. La responsabilità non è dei ragazzi ma degli adulti che non ci sono

Non sono le condizioni che determinano come sono i ragazzi. Pensiamo all’acqua calda: ammorbidisce la patata ma indurisce l’uovo. Quello che importa è di cosa sei fatto

Simone Feder

Quindi è colpa dei genitori?
Anche, dalle nostre ricerche emerge che la prima figura significativa cui rivolgersi per i giovani è la mamma. Ma la seconda non è più il papà ma lo psicologo. Questo è il simbolo di un fallimento educativo.

Secondo Michele Serra «il livello di educazione e di rispetto delle regole è proporzionale al ceto sociale di provenienza». È d’accordo?
No, non sono le condizioni che determinano come sono i ragazzi. Pensiamo all’acqua calda: ammorbidisce la patata ma indurisce l’uovo. Quello che importa è cosa hai dentro, in cosa consisti, di cosa sei fatto.

La medicina a tutto questo è l’esperienza. Ed è qui la nostra maggiore colpa: in mancanza di una proposta degli adulti i ragazzi cercano altrove

Simone Feder

Quindi non c’è relazione tra disagio e comportamenti devianti?
Ma non esiste. Il degrado economico non produce disagio. È il degrado valoriare che lo produce. I giovani hanno bisogno di fare esperienze educative. Servono adulti significativi, credibili, appassionati e coerenti. Allora i ragazzi seguono e sono in grado di stupire.

E come si risolve una situazione come questa?
La medicina a tutto questo è l’esperienza. Ed è qui la nostra maggiore colpa: dove possono fare esperienza questi giovani? In mancanza di una proposta degli adulti i ragazzi cercano altrove. Ecco perché un ragazzo dovrebbe postare questo video in cui maltratta il prof. Per avere like e apprezzamento online. In fondo questo: apprezzamento e attenzioni. Ma vorrei fare un esempio…

Prego…
Sono andato a prendere un ragazzo al Beccaria recentemente. No ha né padre né madre, è cresciuto in strada. Adesso sta con noi alla Casa del Giovane. Le persone che lo incontrano rimangono impressionate. È diventato una risorsa. La fame, quella vera, l’ha portato alla sete di giustizia. La pasta di cui sei fatto determina tutto il resto. Dobbiamo fare la pasta dei nostri giovani. Il 20% dei ragazzi dice che davanti a situazioni stressanti arriva a gesti di autolesionismo. È una percentuale mostruosa. Ma i genitori non lo sanno.

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