Non profit

Sacchetti di plastica:c’é chi paga e chi guadagna

Perché i supermercati non li offrono più gratis?

di Rosanna Schirer

Ho una curiosità da togliermi. Ogni volta che faccio la spesa al supermercato mi trovo a dover pagare 100 o addirittura 200 lire per un comunissimo sacchetto di plastica, che il più delle volte butto via. Mi chiedo semplicemente: perché una volta li davano gratis e ora invece non più? L. L. (Mi) Vorrei dire che il suo quesito è piuttosto interessante perché coinvolge tutti i cittadini. Infatti nei supermercati, a un certo punto, i sacchetti di plastica non sono stati più offerti gratuitamente, ma messi in vendita con un prezzo orientativo intorno alle cento lire. Il motivo del cambiamento va ricercato in una legge (la n. 475 del 1988), che imponeva un?imposta al costruttore di sacchetti di plastica non biodegradabile al 90 per cento: si trattava di un metodo per disincentivare la produzione di sacchetti inquinanti e stimolare viceversa quella di sacchetti di plastica biodegradabile. Inoltre, i soldi raccolti con questo tipo di tassazione si sarebbero dovuti utilizzare per migliorare il sistema di smaltimento dei rifiuti inquinanti. Lo scopo non è stato, purtroppo, raggiunto. I produttori hanno semplicemente aumentato di 100 lire il costo dei sacchetti (che restavano inquinanti esattamente come prima della legge), e i supermercati, per non perderci del denaro, lo hanno ricaricato sui consumatori. In seguito, la legge del ?98 è stata in parte abrogata: l?imposta di cento lire, visto il fallimento del sistema è stata tolta: è rimasto l?obbligo di scrivere sui sacchetti alcune frasi ambientaliste come: ?Non abbandonare nella natura, riutilizzare più volte, ecc.? È rimasto l?uso di far pagare i sacchetti. Questo non si può in nessun modo considerare un sopruso, ma una vera e propria vendita pari a quella di qualsiasi altro prodotto: l?unica osservazione da fare è data dalla mancanza dell?esposizione del prezzo, anche se ciò avviene solo in alcuni casi. Pochi sono i gestori di supermarket che hanno deciso di tornare indietro, distribuendo gratuitamente i sacchetti ai loro clienti se non altro come forma di cortesia. D?altro canto, però, è sotto gli occhi di tutti il fatto che anche il costo di 100 lire continua a produrre qulche effetto positivo: spinge i consumatori a sprecare meno i sacchetti e a utilizzali più volte per fare la spesa e per raccogliere i rifiuti domestici.


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