Famiglia

Cooperazione: Italia rafforzerà interventi bilaterali

Spostare le troppe risorse ora destinate ad ''istituzioni multilaterali spesso inefficienti", verso ''interventi bilaterali". E' quanto ha detto Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri

di Redazione

Il governo di Silvio Berlusconi e’ convinto che vada perseguita una politica degli aiuti allo sviluppo diversa dall’attuale. Una politica che sposti le troppe risorse ora destinate ad ”istituzioni multilaterali spesso inefficienti con altissimi costi di gestione”, verso ”interventi bilaterali realizzati dalle istituzioni italiane”. E’ quanto ha ribadito il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, nel suo intervento sulla situazione attuale della cooperazione italiana alla commissione Esteri del Senato. La revisione della politica degli aiuti comprendera’ quindi, ha aggiunto Mantica, l’aggiornamento delle ”priorita’ geografiche” da rivedere ”alla luce delle esigenze determinate dall’evolversi della situazione internazionale”. Ma anche ”le modalita’ ed i settori di intervento” dovranno essere rivisti nella direzione di ”interventi che mettano a disposizione dei paesi poveri, il know how, le capacita’ tecniche ed imprenditoriali, i modelli di sviluppo elaborati dal sistema Italia”. Il sottosegretario ha poi ricordato che sono due le anime della la cooperazione allo sviluppo, una che risponde ad ”esigenze etiche, quale manifestazione del principio della solidarieta’ del ricco verso il povero”, ed un’altra tesa a rafforzare le relazioni politiche, culturali ed economiche con i paesi in via di sviluppo e diventa un ”veicolo di promozione del sistema Italia”. ”Queste due anime della cooperazione non sono in contrasto l’una con l’altra” ha detto sottolineando che questo dualismo dovra’ essere seguito nel ”processo di ristrutturazione dell’organismo responsabile agli aiuti al fine di renderlo piu’ efficiente ed efficace e piu’ consona agli obiettivi di politica estera dell’Italia”. Il sottosegretario e’ tornato a bocciare la riforma approntata dalla scorsa legislatura arrivata alla soglia dell’approvazione, definendo ”non consono all’esigenza di assicurare coerenza alla politica estera italiana” il progetto di creare un’agenzia con larga autonomia rispetto alla Farnesina. Ed ha rinnovato la disponibilita’ ad avviare con il Parlamento una discussione sulla riforma.


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