Cultura

Quando i murales raccontano l’autismo

Lo street artist Jorit realizza un altro grande murale a San Giovanni A Teduccio, periferia orientale di Napoli. Di fianco a Diego Armando Maradona è comparso Niccolò, un ragazzino autistico di 15 anni

di Anna Spena

La periferie orientale di Napoli è spesso desolata e complessa. Nel territorio più giovane per demografia tra i dieci della conurbazione partenopea e con il più alto tasso di dispersione scolastica e disoccupazione, lo street artist Jorit Agoch ha iniziato con il progetto INWARD la riqualificazione urbana di varie zone.

Solo un anno fa fu completato sui muri delle case popolari di via Taverna del Ferro a San Giovanni la bella opera Jorit Agoch che ritrae Diego Armando Maradona, un’opera autofinanziata e regalo di Jorit ai napoletani. E in questi giorni di fianco al calciatore è apparso un secondo murale, quelllo con la faccia di Niccolò, accompagnata dalla scritta: “Essere umani“.

Niccolò è un ragazzino autistico di 15 anni: «Con i suoi sorrisi e la sua presenza ci ha reso la vita migliore», hanno dichiarato i suoi genitori. «Ci hanno ripetuto più volte che siamo dei genitori speciali ma vi confesso che ho desiderato per anni in ogni singolo giorno della mia vita di poter essere un genitore normale, ma è negli stessi anni che ho capito che noi di speciale non abbiamo avuto niente se non Niccolò che con i suoi sorrisi e la sua presenza ci ha reso la vita migliore e ci ha dato la possibilità di incontrare persone meravigliose in questo lungo cammino che ci hanno aiutato e confortato; tenuti in piedi.
Per qualche strana magia come per osmosi tutti quelli che hanno incrociato Niccolò sul loro percorso si sono lasciati contagiare da questa gioia, tra queste persone nell'ultimo mese e mezzo si sono aggiunte altre persone, che negli occhi di Niccolò hanno colto tutto quello che di meraviglioso c'è solo per quelli che sanno guardare davvero: l' essenziale invisibile agli occhi».

Sotto il testo Jorit ha lasciato un solo messaggio: "Grazie Autism Aid onlus che ha reso possibile tutto questo"

«Vedendo Niccolò si prova una sensazione di totale chiusura occhi bassi e sguardo sfuggente ma passandoci anche solo poco tempo insieme ci si ritrova quasi subito immersi in un mondo totalmente diverso dal quotidiano, un mondo strano dove non si capisce bene il senso delle cose», aveva dichiarato Jorit in un messaggio.
«Questo fa riflettere perché in fondo non è che sia molto dissimile dalla realtà "normale". In effetti quanti di noi possono dire di aver capito davvero il senso dell'esistere? E poi siamo sicuri che c'è davvero un senso? Comunque se mai ci dovesse essere è quello che si può percepire avendo un’esperienza con una persona autistica o comunque con una qualsiasi persona "speciale" che più delle cosiddette persone "normali" ha necessità di affetto e di cure e trasmette quelle sensazioni molto forti, che si provano quando si riflette su ciò che è davvero importante. Un paese progredito deve avere uno stato sociale forte che si prenda cura di ognuno dei componenti di questa società che dovrebbe essere un’unica grande famiglia».

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