Volontariato

Biotech: Buttiglione, etica prima di mercato

Il ministro è intervenuto nella Commissione per le questioni europee che ha dato parere favorevole al disegno di legge in materia di tutela giuridica delle invenzioni

di Giampaolo Cerri

L’etica prevalga sulle regioni del mercato in materia di biotecnologie. È quanto chiede il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione. Il ministro sostiene che, sulla base dei trattati comunitari esistenti, la competenza in materia debba essere attribuita agli Stati nazionali. La linea espressa è emersa nel dibattito che ha preceduto il parere favorevole espresso dalla Commissione per le questioni europee sul ddl 2031-ter di delega al Governo in materia di protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. Buttiglione ha fatto riferimento, come il relatore Enrico Nan (F.I.) alla clausola di salvaguardia prevista dall’articolo 6 del ddl che consente di aggiornare l’elenco delle invenzioni biotech non prevettabili per motivi di ordine pubblico e buon costume, nonché di tutela dell’ambiente. Il ministro ha anche ricordato l’ampio contenzioso sviluppatosi contro la direttiva comunitaria per il ricorso presentato da alcuni Paesi che e’ stato, pero’, respinto dalla Corte di Giustizia il 9 ottobre 2001. La stessa sentenza ha, comunque, riconosciuto l’esistenza di «uno spazio di applicazione rilevante per gli Stati membri, cosi’ preservando la specificita’ di culture di ciascun Paese». Anche sulla base dei pareri e delle osservazioni espresse da altre Commissioni, la Attività Produttive e la Affari Sociali hanno concluso mercoledì scorso, in seduta congiunta, il lungo iter preparatorio del ddl 2031-ter che ora dovrà essere discusso e votato dall’Assemblea. Il relatore per la Affari Sociali, Francesco Stagno D’Alcontres (F.I.) ha chiesto ed ottenuto l’approvazione di alcuni emendamenti diretti, tra l’altro, a recepire una osservazione della Commissione Giustizia che prevede la nullità degli atti giuridici e delle operazioni negoziali compiuti in violazione dei divieti stabiliti dal ddl. D’Alcontres ha anche osservato che nell’esercizio della delega da parte del Governo si potrà dare attuazione alla richiesta fatta dalla stessa Commissione Giustizia secondo la quale è opportuno prevedere che l’ufficio brevetti, qualora debba valutare la contrarietà dello sfruttamento commerciale di determinate invenzioni alla tutela della dignita’ umana o alla tutela della salute e della vita delle persone possa chiedere il parere del Comitato nazionale per la biosicurezza istituito della Presidenza del Consiglio. Da ricordare che il ddl di delega garantisce precisi limiti tra i quali la non brevettabilità di nuove varietà vegetali qualora siano frutto di un procedimento di ingegneria genetica.


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