Salute

In Calabria l’ emergenza continua

Ad oggi non abbiamo attive tutte le 37 Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) come prevedeva il Decreto Regionale n°25 del 29 marzo 2020.Non abbiamo attivi i posti letto di Terapia Intensiva e Semintensiva previsti dal Decreto Commissariale 91 del 18 giugno 2020.Credo che, se si sta fronteggiando in Calabria la Pandemia, lo dobbiamo a tutti quegli operatori sanitari che, con grande professionalità e inventiva, lavorano senza risparmiarsi.

di Maria Pia Tucci

Il bollettino di oggi, 23 gennaio 2021 segna l’ incremento di tutti i numeri a resoconto della tabella con cui il Covid 19 prosegue la sua corsa. Questo a conferma che la zona arancione, in cui è destinata a persistere la Calabria, così come da ordinanza firmata poche ore fa dal Ministro Speranza, trova giustificazione.

In Calabria, che ha un indice rt 1.02, sono cinque, tra comuni e frazioni in zona rossa, per numero di contagi elevati: San Luca, Casignana in provincia di Reggio Calabria, Fabrizia e la frazione Piscopio di Vibo Valentia e Altomonte, nel cosentino.

E se sul fronte dei contagi i numeri sono alti, scendono quelli delle vaccinazioni e la Calabria riamane fanalino di coda con circa 20.550 dosi somministrate.

Ieri sono morti per SARS COV 2, tra gli altri, un sacerdote Don Pietro Giorno, e Bartolo Tarsia, medico di medicina generale. Due figure simboliche, entrambi in prima linea e vicini, per vocazione, professione e umanità, alle persone sofferenti, a integrare, molte volte, le carenze delle Istituzioni Sanitarie.

Ma a che punto è l’ emergenza nell’ emergenza della Sanità in Calabria? Tra “piano di rientro”, blocchi di assunzioni, piano vaccinale che si somma al piano di emergenza di cui non si sente più parlare?

A fare da pungolo Comunità Competente Calabria, una "rete informale" di Associazioni, Fondazioni, Ordini, Sindacati di Settore, Cittadini che si battono per una Riforma Organizzativa e Etica della sanità calabrese.

Il dott. Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente ci aiuta a fare il punto.

Quali sono stati, negli anni, i risultati del piano di rientro?

“Piano di rientro” che dura dal lontano 17 dicembre 2009. Nel 2009 il disavanzo era stato di 253 milioni di euro, nel 2019 il disavanzo è stato pari a 225 milioni di euro, a fronte di un debito emerso di oltre 1 miliardo di euro che, molto probabilmente, è la punta di un iceberg di un disavanzo maggiore. A questo bisogna aggiungere che il 21% dei ricoveri dei calabresi si verifica fuori regione con un aggravio di spesa di 310 milioni di euro per il Fondo Sanitario Regionale, senza contare le spese di viaggio , vitto e alloggio delle famiglie calabresi: insomma un vero e proprio calvario.

Cosa è cambiato dal 2009?

In 11 anni di Commissari governativi, al di là della elaborazione dei “ Programmi Operativi Biennali” che conservo nella mia libreria, nulla è cambiato: carenza di personale, di tecnologie, tranne alcune valide eccezioni, strutture sanitarie non a norma.

Il Ministero della Salute dichiara la Calabria ancora inadempiente ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per quanto attiene agli screening per la prevenzione del carcinoma della mammella, della cervice dell’utero e del colon retto, per le “Cure Domiciliari”, per l’Emergenza-Urgenza e altro. In questa situazione della mancata attuazione per i calabresi degli articoli 32 e 117 della nostra Costituzione, come sancito da una sentenza della Corte Costituzionale, deflagra in Italia la Pandemia da Covid 19 che , nella prima fase, lambisce la Calabria con 105 morti dal febbraio all’ottobre 2020 contro gli attuali 558.

Qual è oggi la situazione, dopo la nomina del nuovo Commissario ad acta?

Purtroppo i conflitti tra Commissario ad acta e Regione, in merito a chi dovesse elaborare il “Piano Operativo anti Covid”, lo abbiamo amaramente vissuto in televisione. Ad oggi non abbiamo attive tutte le 37 Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) come prevedeva il Decreto Regionale n°25 del 29 marzo 2020. Non abbiamo attivi i posti letto di Terapia Intensiva e Semintensiva previsti dal Decreto Commissariale 91 del 18 giugno 2020.

Al piano per l’ emergenza Covid, di cui non c’è traccia di pubblicazione, si aggiunge la stesura, anch’ essa venuta all’ indomani di una pubblica sollecitazione di Comunità Competente, con quali previsioni di attuazione visto cha la Calabria rimane ultima per somministrazione dei vaccini?

Finalmente, dopo le proteste di Comunità Competente del 5 gennaio e del 6 gennaio degli Ordini dei Medici e delle Organizzazioni Sindacali dei Medici di Medicina, l’11 gennaio il Commissario ha approvato il Decreto n° 8 “Piano Vaccinale contro la SARS COV 2” di cui, però, si attende “ la stesura delle successive sezioni integrative”.

Credo che, se si sta fronteggiando in Calabria la Pandemia, lo dobbiamo a tutti quegli operatori sanitari che, con grande professionalità e inventiva, lavorano senza risparmiarsi.

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