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Clonazione: marcia indietro dell’Ufficio brevetti europeo

Marcia indietro dell'Ufficio europeo dei brevetti (Epo), che ha ritirato in parte un brevetto concesso all'Universita' di Edimburgo per la manipolazione di cellule staminali animali e umane. Greenp

di Redazione

Marcia indietro, dopo quattro anni, dell’Ufficio europeo dei brevetti (Epo), che ha ritirato in parte un brevetto concesso nel dicembre ’99 all’Universita’ di Edimburgo per la manipolazione di cellule staminali animali e umane: sulla scia di massicce proteste, e i ricorsi di tre stati fra cui l’Italia, il brevetto e’ stato ritirato nelle parti che avrebbero potuto aprire la strada alla clonazione umana. Contro il brevetto ‘EP 695 351′, in contrasto con la convenzione europea sui brevetti che vieta lo sfruttamento commerciale di embrioni umani, avevano protestato, presentando ricorso, 14 organizzazioni ambientaliste e istituzioni pubbliche fra cui i governi di Germania, Italia e Olanda, e Greenpeace. Dopo tre giorni di consultazioni, l’istituto brevetti di Monaco ha annunciato oggi di avere ritirato, nelle sue parti controverse, il brevetto rilasciato all’universita’ scozzese che lavora per conto di una societa’ australiana di biotecnologie, la Csc (stem cell sciences, scienze delle cellule staminali). L’utilizzo di embrioni umani per scopi industriali o commerciali e’ escluso dalla tutela dei brevetti in armonia col dettato della convenzione europea dei brevetti, ha spiegato oggi il direttore del dipartimento ricorsi dell’Epo, Reinhard Hermann motivando la revisione. Il rilascio, per stessa ammissione dell’ ente, e’ dipeso dall’errore di tre esaminatori che per un equivoco linguistico non si erano resi conto che il brevetto avrebbe riconosciuto diritti anche all’impiego di cellule umane. Dall’uso di cellule staminali, gli scienziati sperano di poter sviluppare rimedi per la cura di gravi malattie umane. Il ministro della giustizia tedesco Herta Daubler-Gmelin si e’ detta soddisfatta della decisione che a suo avviso non limitera’ la ricerca di nuovi medicinali. Oltre allo sfruttamento commerciale di embrioni, la decisione ha cancellato del tutto dal brevetto la produzione di esseri umani geneticamente modificati, ha dichiarato l’avvocato di brevetti di Amburgo Christof Keussen, consulente del ministero della giustizia. ”Siamo assolutamemte contenti della decisione del dipartimento ricorsi”, ha detto. Soddisfazione anche da parte di Greenpeace che nel 2000 aveva richiamato l’attenzione pubblica sul brevetto mettendo in moto proteste in tutta Europa. Per l’esperto di biotecnologie dell’ organizzazione Christoph Then, la decisione costituisce un precedente perche’ per la prima volta un ritiro e’ stato motivato con aspetti etici. In futuro sara’ piu’ difficile rilasciare questi brevetti, ha detto. La decisione comunque non e’ ancora entrata in vigore: l’Universita’ di Edimburgo ha due mesi di tempo per ricorrere. Tuttavia gia’ nell’aprle 2000, a detta del dipartimento ricorsi, l’ateneo si era detto d’accordo a modificare il brevetto in modo che da escludere una parziale manipolazione genetica dell’uomo. ”Il ritiro di questo brevetto diabolico per la manipolazione e la clonazione e’ una vittoria dell’umanita”, ha commentato il presidente dell’associazione dei medici di Marburgo, Frank Ulrich Montgomery.


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