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Mediterraneo: il numero dei morti è aumentato del 75%

L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) rende noti i dati e, ricordando anche le tragedie dei migranti che hanno perso la vita cercando di raggiungere la Francia, sottolinea che la criminalizzazione delle persone e delle organizzazioni che offrono soccorso a chi è in difficoltà non può essere ammissibile

di Redazione

Nelle ultime settimane si sono verificati gravi episodi che hanno coinvolto migranti e operatori del soccorso che hanno avuto gravi conseguenze, fra cui la morte di una donna nigeriana nel dare alla luce il figlio presso l’ospedale S. Anna di Torino.

La giovane donna era stata soccorsa da alcuni volontari quasi un mese prima, mentre tentava di raggiungere la Francia con il marito e il figlio minorenne, ed è morta a causa delle complicazioni derivanti dal parto e da un grave linfoma.

Un altro gruppo di migranti a Claviere, in Alta Val di Susa (Piemonte), ha avuto enormi difficoltà nel trovare un rifugio in situazioni climatiche particolarmente dure e pericolose, mentre qualche giorno fa un’altra donna, anch’essa incinta, è stata soccorsa in alta quota da una guida alpina che, per averla portata nel più vicino ospedale in Francia, ora rischia di essere incriminata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Questi avvenimenti hanno avuto luogo proprio nei giorni in cui sono nuovamente divampate accese polemiche sulle imbarcazioni impegnate in attività di ricerca e soccorso in mare, polemiche che corrono il rischio di fare dimenticare come il salvataggio di vite umane debba sempre essere la priorità. Una priorità che resta particolarmente urgente proprio in questi mesi: nonostante il calo degli arrivi registrato al 24 marzo di quest’anno (21.928 arrivi nel 2017, 6161 nello stesso periodo del 2018: – 70%), il numero di morti, anche se diminuito in numeri assoluti (727 nel 2017, 358 nel 2018), è in realtà proporzionalmente aumentato del 75%.

L’emergenza umanitaria nel Mediterraneo resta quindi sempre drammaticamente attuale e il rafforzamento delle operazioni di ricerca e soccorso dovrebbe avere la precedenza su qualsiasi altra valutazione politica.

Alla luce di questi avvenimenti, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ritiene necessario ribadire che la salvaguardia della vita umana è prioritaria rispetto a tutte le altre considerazioni afferenti la gestione del fenomeno migratorio e che il soccorso di persone in difficoltà è un principio fondamentale di umanità e solidarietà.

Pure nel fondamentale rispetto delle politiche migratorie e delle leggi nazionali e sovranazionali, l'OIM desidera quindi sottolineare come il principio di gestione del fenomeno migratorio debba sempre essere basato sul rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli individui, in primo luogo del diritto alla vita e del diritto alla salute.

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