Welfare

Banco di solidarietà sanitaria

Con loro, l’aiuto ai più poveri si declina anche nella possibilità di curarsi

di Redazione

Associazione Banco di solidarietà sanitaria onlus corso Roma 24/ter – Moncalieri(TO) tel. 800.590008 – fax 011.6058555 bancosanitario@libero.it Fondata nel 2000 Presidente: Giuseppe Testore Scopo: raccolta e distribuzione alle associazioni di medicinali A un solo anno dalla sua nascita, tratta attivamente con 152 associazioni di volontariato delle nove province del Piemonte e ha soddisfatto quasi 25mila persone sulla soglia della povertà in una delle esigenze più pressanti: il reperimento di medicinali non coperti dal servizio sanitario nazionale. È il Banco di solidarietà sanitaria, un?associazione che si basa sul lavoro quotidiano di appena 7 persone, coordinate dal presidente, Giuseppe Testore, e sulle sinergie di enti pubblici quali Comune e Provincia di Torino affiancati dall?associazione titolari di farmacie e da alcune aziende farmaceutiche. Un capannone che serve da deposito e un paio di stanze adibite a ufficio: questa la sede da cui ogni giorno i farmaci raccolti vengono distribuiti gratuitamente in molte dimore piemontesi. I farmaci raccolti da Testore, ex quadro dirigenziale Fiat, e dai volontari raggiungono in modo semplice ed efficace una fascia della popolazione in allarmante crescita, povera e abbandonata. Come l?anziano solo, a volte barricato in casa tra l?indifferenza dei vicini, alla ragazza madre emarginata dai suoi stessi familiari: non sono che alcune delle forme di emarginazione che il Banco affronta ogni giorno. La collaborazione con il Centro servizi sociali per il volontariato di Torino e il passaparola fra le associazioni di assistenza ai malati cronici e ai nuovi poveri in Piemonte ha risolto il problema più urgente: quello di identificare con certezza le persone effettivamente bisognose di questo tipo di aiuto. Testore sottolinea un aspetto dell?attività: «Non ci limitiamo a distribuire e basta, ma facciamo in modo che la persona che assistiamo sconfigga al più presto, anche con un lavoro, il dramma della miseria: per questo contiamo sempre sul mondo del volontariato piemontese!». Renato Tubère


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