Famiglia

Goap

Donne che aiutano altre donne, le vittime delle violenze che spesso nascono e si consumano tra le mura di casa

di Redazione

Gruppo operatrici Antiviolenza Progetti – Goap
via della Fornace 3 34131 Trieste
tel. 040.310981
centroantiviolenza goap@tdc.it
Fondata nel 1998
Presidente: Elca Ruzzier
Scopo: antiviolenza

Umiliazioni, maltrattamenti, abuso. In una parola, violenza. Le vittime sono quasi sempre donne. Non è un fenomeno nuovo, ma certo solo negli ultimi anni se ne è cominciato parlare apertamente, grazie alla nascita dei servizi di ascolto telefonico e di sostegno alle donne maltrattate.
A Trieste il primo nucleo di volontarie del Telefono Rosa si formò nel 1989, ma è nel 1998 che nasce il Goap – Gruppo operatrici antiviolenza e progetti, come associazione di volontariato per gestire un vero e proprio centro antiviolenza.
«Dopo anni di battagli», racconta Elca Ruzzier, presidente del Goap, «siamo riuscite a mettere intorno a un tavolo Provincia, Comuni, Asl e, grazie a un accordo di programma, ad aprire questo centro che offre assistenza telefonica e ospita il centro studi».
L?attività non si limita al sostegno telefonico, ma spazia dall?offerta di assistenza legale, alla formazione per gli operatori pubblici e privati, all?organizzazione di convegni fino ai gruppi di auto-aiuto e di autostima. Ma chi si rivolge al Goap? In genere sono donne sui 40 anni, italiane, sposate: il maltrattamento subito è, in genere, di tipo fisico-psicologico e nel 66% dei casi l?autore è il partner o un conoscente. «Il nostro metodo si basa sulla condivisione: non è un servizio, ma un mettersi dalla parte della donna per aiutarla a recuperare la consapevolezza dei propri diritti», ricorda la Ruzzier.
Grazie a un finanziamento regionale, il Goap ha aperto una casa rifugio per le donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza; è prevista, invece, per settembre l?apertura della nuova sede del centro in uno degli edifici del centro storico ristrutturati grazie ai finanziamenti europei del piano Urban.
Marina Devescovi

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.