Welfare

Kosovo: vescovo ortodosso, i serbi vivono nel ghetto

''La comunita' serba vive in condizioni estremamente difficili da tre anni. Sono stati mandati via dal Kosovo due terzi dei serbi ovvero 250 mila persone. I serbi rimasti vivono in un ghetto, un la

di Redazione

”La comunita’ serba vive in condizioni estremamente difficili da tre anni. Sono stati mandati via dal Kosovo due terzi dei serbi ovvero 250 mila persone. I serbi rimasti vivono in un ghetto, un lager”. Lo ha dichiarato oggi il vescovo serbo ortodosso Artemjeie durante l’incontro di questa mattina con il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione, presso il monastero serbo di Gracanica in Kossovo. Ai colloqui ha partecipato anche Rada Trajkovic, la capogruppo della coalizione serba Povratak. ‘Tutta la comunita’ internazionale ha indicato chiaramente qual e’ la strada -ha replicato Antonione- il Kosovo deve diventare un paese normale all’interno del quale possano coesistere le varie etnie, ma si tratta di un processo lento e difficile. Posso assicurare che la volonta’ dell’Italia e della comunita’ internazionale non e’ di difendere una parte a scapito dell’altra ma consentire a tutte le etnie di vivere insieme e cercare di dare una prospettiva di integrazione nella comunita’ euro atlantica”. ”Ma per fare questo -ha aggiunto il sottosegretario- occorre favorire il rientro della comunita’ serba. L’Italia ha gia’ stanziato 3 milioni e mezzo di euro a questo scopo”. Antonione ha dichiarato che le priorita’ sono la sicurezza, la costruzione di scuole, ospedali, ”una situazione sociale e civile normale. Faremo tutti gli sforzi necessari perche’ le autorita’ kosovare siano veramente autorita’ del Kosovo dotate di una loro autonomia”. ”Non ci potranno essere vinti e vincitori -ha detto infine il sottosegretario- perderanno tutti o vinceranno tutti”. Secondo il vescovo serbo ortodosso, nella zona attorno al monastero l’enclave serba vive come in un lager: ”le persone possono muoversi ma non uscire fuori da questa enclave”. Mons. Artemjeie ha anche parlato di 37 omicidi di serbi e albanesi negli ultimi sei mesi, da lui attribuiti ad estremisti albanesi. ”Non vediamo nessun ritorno dei profughi serbi, la pulizia etnica continua -ha proseguito il vescovo- I serbi sono costretti a vendere le loro case molte delle quali erano gia’ state occupate da albanesi. Dei serbi tornano solo gli anziani ma questo non e’ futuro”.


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