Mondo
I pescatori di Mazara del Vallo finalmente liberi
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi di Maio in viaggio verso Bengasi. Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede telefona a Marco Marrone, armatore della Medinea: "Sono liberi, rientreranno con i loro pescherecci, ce l'abbiamo fatta". Ritorna la gioia a Mazara del Vallo con i familiari che ora aspettano i propri cari per 107 giorni detenuti in Libia
Dopo 107 giorni sono finalmente liberi. I 18 pescatori di Mazara del Vallo detenuti in Libia possono tornare dai loro rispettivi familiari. Il sequestro delle due imbarcazioni Medinea e Antartide e dei pescatori era avvenuto il 1 settembre a circa 35 miglia da Bengasi, in acque territoriali internazionali, ma ritenute acque interne libiche dalle milizie vicine al generale Haftar.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi di Maio sono ora in volo verso Bengasi. Restano ancora da capire le modalità del rilascio dei pescatori. Nel frattempo la gioia a Mazara del Vallo è esplosa. A telefonare all’armatore del peschereccio Medinea, Marco Marrone, è stato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, anche lui di Mazara del Vallo: «Ci tengo a precisarlo, mi ha chiamato lui direttamente dicendomi Marco ce l’abbiamo fatto, rientreranno con i pescherecci» racconta Marrone.
Da Bengasi a bordo delle due imbarcazioni la Anna Madre e la Medinea ci saranno i 18 pescatori, tra cui otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi, che fanno parte della comunità e della marineria di Mazara del Vallo.
«Notizie bellissime che ci tengono in un’attesa carica di trepidazione, questa comunità è sfinita. Ho sempre detto che questa vicenda sarebbe finita con una telefonata all’improvviso ed è arrivata. Oggi speriamo che i nostri uomini tornino a bordo dei loro pescherecci che sono la loro casa per la maggior parte dei giorni dell’anno. Saremo tutti qui ad accoglierli», ha dichiarato il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.
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