Famiglia

Profughi: per Unicef i minori rifugiati trattati come criminali

I minorenni costretti in stato di detenzione nei centri per clandestini ''vengono trattati peggio dei criminali'' parola di Unicef

di Redazione

I minorenni costretti in stato di detenzione nei centri per immigrati illegali in Australia ”vengono trattati peggio dei criminali” e dovrebbero essere liberati subito, sotto un sistema di ‘rilascio sulla parola’. E’ la posizione dell’Unicef, il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia, presentata oggi a Sydney nel quadro dell’inchiesta avviata dalla Commissione diritti umani e pari opportunita’, sui minori detenuti nei campi per richiedenti asilo. La direttrice dell’Unicef Australia, Gaye Philips, ha sostenuto che la detenzione obbligatoria dei minori nei campi profughi va contro gli obblighi assunti dall’Australia con la firma della Convenzione Onu sui diritti dei minori. E ha accusato il governo conservatore australiano di influenzare l’opinione globale, a partire da quella europea, verso una linea sempre piu’ dura nei confronti dei 20 milioni di profughi nel mondo. ”L’approccio punitivo non risolvera’ la crisi mondiale dei profughi”, ha detto. Un’altra relazione presentata oggi alla Commissione d’inchiesta, che tiene udienze nelle principali citta’ del paese per poi presentare il suo rapporto al governo, ha descritto in dettaglio in base ad interviste condotte con minori in detenzione, il trattamento inumano che viene loro riservato. Gillian Calvert, della Commissione statale per i bambini e i giovani, ha detto che ai minori nei centri di detenzione vengono spesso negate cure mediche, che essi non ricevono cibo e acqua a sufficienza e vivono in un clima di paura e violenza. Secondo i dati piu’ recenti, vi sono 150 minori nei sei centri di detenzione in Australia e altri 278 nei campi gestiti dall’Australia nelle isole di Nauru, di Manus in Papua Nuova Guinea e in quelle australiane di Christmas e Cocos.


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