Volontariato
Prodi intervenendo a Padova capitale europea del volontariato: «Ora il terzo settore faccia sentire la sua voce»
Nel 2021 la capitale europea del volontariato sarà Berlino e nel 2022 Danzica. David Sassoli (presidente del Parlamento europeo): “Il volontariato alla radice del progetto europeo”. Alecci (presidente Padova Capitale Europea Del Volontariato 2020): “Per ricucire insieme il Paese occorre un lavoro quotidiano capace di coinvolgere, cittadini, economia imprese e politica.”
di Redazione
Si è svolto oggi in occasione della giornata internazionale del volontariato l’evento “Insieme si può”, organizzato da Padova Capitale Europea del volontariato per celebrare i volontari di tutto il mondo.
Diversi i testimoni d’eccezione che hanno animato la giornata: dal Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, al già Presidente della Commissione Europea e Presidente del Consiglio Romano Prodi, al sociologo Giovanni Moro, al filosofo Telmo Pievani, all’artista Antonella Ruggiero, Andrea Pennacchi, Stefano Massini e molti altri, senza dimenticare i veri protagonisti: migliaia di volontari connessi da tutto il mondo!
Padova – nell’anno da Capitale Europea del Volontariato – non si è risparmiata mettendo in mostra tutto il suo spirito di apertura verso l’altro. Sono stati 2.336 i volontari che hanno dedicato ben 19.430 ore del loro tempo all’aiuto delle persone in difficoltà. 650 le associazioni coinvolte, 40 delle quali a livello europeo e oltre 260 eventi organizzati con una partecipazione di oltre 25.000 persone. Dalla voglia di essere ancora più comunità è nato il progetto “Per Padova noi ci siamo”, un'iniziativa per fronteggiare le difficoltà sociali derivate dall’emergenza sanitaria che ha raccolto 93.267 euro e ha raggiunto oltre 15mila cittadini attraverso la consegna di mascherine chirurgiche, spesa e generi alimentari, dispositivi per la didattica a distanza.
“Sono molto felice di festeggiare con voi – anche se a distanza – il passaggio di testimone di Capitale europea del Volontariato, da Padova a Berlino, due città europee unite nel segno della fratellanza e della solidarietà” – ricorda David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo in apertura dell’evento "Insieme si può", organizzato da Padova Capitale Europea del volontariato 2020. “Per l’Unione Europea il volontario è un settore fondamentale non solo perché favorisce coesione tra comunità ma anche perché costituisce la radice del progetto europeo. In questo momento così difficile è necessario il contributo di tutti, dalle istituzioni, alle città, ai corpi intermedi, alle nostre opinioni pubbliche per superare una stagione difficile e proiettarci verso un futuro migliore. Durante questa pandemia, le azioni di volontariato e di solidarietà hanno svolto un ruolo determinante, cosa saremo stati senza i volontari, i giovani – in particolare -, ma tutti coloro che si sono rimboccati le maniche e che hanno aiutato i nostri cittadini a resistere a questa drammatica stagione. In questo senso, la città di Padova ha rappresentato un modello virtuoso nel campo del volontariato, basti pensare ai numerosi progetti di assistenza, di accoglienza e d’integrazione che sono stati portati avanti in questi anni e che hanno dato vita a percorsi di collaborazione anche con altre realtà italiane ma, non solo, anche europee. Per questa ragione credo che sia molto importante non solo condividere le esperienze, elaborare progetti e trovare strategie comuni ma anche rafforzare le reti europea della solidarietà. Questa crisi ci sta insegnando che solo insieme possiamo ripartire, che solo insieme possiamo farcela”.
“È ora di cominciare a trarre alcune prime conclusioni su questo anno complesso e drammatico per tutta l’umanità. È stato l’anno di Padova Capitale Europea del Volontariato e ciò ha fatto percepire a molti cittadini l’importanza e l’esigenza di uno sviluppo da pensare e da realizzare in modo completamente nuovo. Non partiamo da zero. La piccola esperienza di Padova Capitale ci ha fatto capire che mettere al centro l’attenzione all’altro, lavorare insieme, farsi compagno di strada, promuovere politiche che favoriscono il buon vivere, è un buon inizio. Un buon inizio che non potrà essere lasciato in mano al solo volontariato. Promuovere nuovi paradigmi, ripensare al nostro stare insieme, progettare un futuro sostenibile passerà da un lavoro quotidiano che vedrà impegnate le associazioni di volontariato che dovranno fare un salto di qualità pensando in grande e coinvolgendo e contaminando con l'esempio dell'impegno cittadini, economia, imprese e politica. Ricuciamo insieme il nostro Paese” – spiega Emanuele Alecci, Presidente di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020.
È con queste parole del Presidente che racchiudono gli insegnamenti di questo importante anno che Padova consegna il testimone di Capitale Europea del Volontariato 2021 alla città di Berlino che inaugurerà ufficialmente l’anno il 18 febbraio 2021. Il sindaco di Berlino Michael Müller ha ricordato in un messaggio “Il Covid-19 rappresenta per i nostri paesi sfide senza precedenti. Proprio ora, in un momento in cui la cooperazione e il modo in cui ci si relaziona con gli altri hanno un ruolo così importante, occorre mettere in evidenza l’impegno civico. La società civile svolge un ruolo di vitale importanza in questi tempi di crisi. Lo vediamo ogni giorno. Ci sono persone che vanno a fare la spesa per i loro vicini o aiutano gli amici in quarantena, e altri che mostrano la loro solidarietà con persone che neppure conoscono, perché riconoscono nella solidarietà l’unico modo di proteggere loro stessi e gli altri. Poterci chiamare Capitale Europea del Volontariato 2021 è per noi un onore e uno splendido omaggio a Berlino. Un titolo che esprime la nostra ferma convinzione che l’impegno civico è essenziale per promuovere un senso di comunità pacifico, aperto e solidale e indispensabile per una democrazia più forte”.
Nel corso dell’evento Riccardo Bonacina, ha dialogato con Romano Prodi ricordando la firma avvenuta a Padova il 18 aprile 1998 del “Patto per la solidarietà”, un importante protocollo di intesa tra il Forum Terzo Settore e il Governo allora guidato da Prodi. “Oggi assistiamo a un desiderio di totalitarismo sempre più vissuto e dal 1998 si sono fatti passi indietro di cui tutti i corpi intermedi hanno pagato conseguenze. Questo arretramento di democrazia non può che far male al terzo settore. Adesso le elezioni americane forse metteranno un po’ a posto le cose da questo punto di vista. Non credo che cambi il ruolo del terzo settore con la Next generation EU, anche se ci sono indicazioni come l’ammodernamento delle imprese, l’automazione e l’aspetto verde. Spazio potrebbe esserci per recitare un ruolo che non sia di comparsa, ma c’è un tale affollamento che bisogna che il terzo settore -con richieste ben precise e coltivando i rapporti internazionali – faccia sentire la sua voce. Il terzo settore deve unire le forze e fare squadra su questo tema. Se ci distinguiamo dagli altri continenti è proprio per il welfare e per il modo con cui questo viene messo in atto. Per esempio, sul servizio civile non c’è mai stata fino ad ora un’esperienza comune europea come è l'Erasmus. Bisogna chiederlo e pretenderlo” – ha ricordato Romano Prodi.
Durante l’evento il Centro europeo per il volontariato ha proclamato Danzica città vincitrice di Capitale Europea del Volontariato per il 2022. “Con l'approssimarsi del 2021, e con esso il decimo anniversario dell'AEV2011 (anno europeo del volontariato), CEV si augura una più stretta collaborazione con Berlino, capitale europea del volontariato 2021, per segnare questa importante pietra miliare. In particolare per quanto riguarda lo sviluppo del nuovo "Piano per il volontariato europeo 2030". Gli esempi di Padova Capitale 2020, della vincitrice del 2022, e quelli di tutti i membri della comunità delle città candidate a Capitale Europea del volontariato, ci hanno già fornito un contributo essenziale per la bozza del Blueprint. Ringraziamo tutti i comuni coinvolti nel concorso e tutti i volontari per aver continuato a rafforzare, ispirare e celebrare il volontariato in Europa come espressione dei valori europei" – ha ricordato Lejla Šehić Relić, Presidente CEV.
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