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E la montagna parl

Idee per l’anno internazionale

di Redazione

Che senso può avere l?anno internazionale della montagna indetto dall?Onu? Ne può avere tanti, primo tra tutti quello di preservare un patrimonio di pace e di bellezza che l?aggressività dei tempi di oggi riesce a minacciare. Basti pensare che ogni anno si ripropone un?emergenza inquinamento nel paradiso dell?Himalaya. O basti guardare i segni, talora brutali, che la ?dittatura? consumista dello sci dissemina sui meravigliosi versanti dei nostri monti. Eppure la montagna resta un?occasione unica. Occasione di assaporare la natura. Di toccare con mano scampoli di culture umane non travolte dall?omologazione. Di sperimentare una dimensione di pace, così rara e così preziosa nella confusione che domina questo tempo. La montagna è esperienza di splendore, come ricorda Fausto De Stefani, un alpinista da ?ottomila?, intervistato da Tierra: «Quando penso alla mia passione per la montagna mi viene in mente una favola che mi raccontavano da bambino. C?era un uomo estremamente ricco di fantasia nel mio paese, raccontava con poesia di luoghi lontani: la sua favola più bella era quella dell?universo, in cui descriveva un gran vecchio con la barba bianca che parlava di valli e pianure, ma gli si illuminavano gli occhi quando ricordava le montagne con il sorgere del sole al mattino. Quell?uomo viaggiava sognando». *********** La montagna è amica dell?uomo. Ma bisogna esserle amica. Non solo saperla rispettare, ma anche saperla ascoltare. Come suggerisce un grande amico delle montagne, Teresio Valsesia, oggi sindaco a Macugnaga. Racconta a Tierra il suo segreto per imparare ad amare la montagna. «In mancanza di vento, il silenzio è totale, e c?è l?opportunità di ascoltarne anche la voce, che è un brusio quasi impercettibile diffuso nell?etere. Buona norma è camminare adagio, al passo delle montagne. Quello dell?uomo, essendo troppo rapido, risulta anche superficiale e non consente di cogliere in profondità la ricchezza della natura e della cultura». Queste pagine vogliono esser un invito per tutti a vivere la bellezza della montagna. Che significa lasciarla parlare.

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