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Roma. Incontro tra Giuliano Amato e società civile

Il vicepresidente della Convenzione Europea, Giuliano Amato, ha incontrato i rappresentanti della società civile. E annuncia: chiederò a Casini e Pera una conferenza nazionale sul tema

di Barbara Fabiani

?L?Europa che vorremmo? poteva essere il titolo dell?incontro che questa mattina, presso i locali del Senato, ha riunito il Sen. Giuliano Amato , vicepresidente della Convenzione Europea, e i rappresentanti delle tre maggiori reti di associazioni della società civile italiana: il Forum del terzo settore, l?Associazione delle Ong e la Tavola della pace.

Un incontro atteso da quando, lo scorso dicembre, Amato venne nominato al tavolo della presidenza dell?organismo incaricato di tracciare le linee guida della futura Costituzione europea, e che è servito a presentare al vicepresidente della Convenzione l?insieme delle proposte approvate dall?ultima assemblea nazionale del forum del terzi settore dello scorso 20 giugno (www.forumterzosettore.it).

Nel suo intervento il vicepres. Amato ha voluto ricordare il percorso evolutivo dell?Unione Europea da accordo commerciale a organizzazione politica orientata verso la gestione dei rapporti tra i suoi paesi membri, fino agli sforzi odierni per una Ue con un maggior peso nella gestione delle crisi internazionali. Secondo Amato la prospettiva auspicabile è quella di sviluppare una UE la cui politica estera non culmini nel solo peacekeeping, ma che intervenga a riequilibrare i rapporti tra poteri (rispetto e violazione dei diritti umani) e quelli tra le diverse politiche economica, sociale e ambientale, con particolare riferimento agli ?squilibri ? nord ?sud.
Parlando favorevolmente della economia di mercato come di un modello per l?integrazione e lo scambio, Amato ha però ammesso che oggi questi ?vasi comunicanti? funzionano quasi esclusivamente per drenare le poche risorse dei paesi poveri a vantaggio di quelli ricchi.
Ma per intervenire su questi disequilibri come prima cosa l?Europa dovrà essere messa in condizione di poter decidere come soggetto unico, abbandonando l?odierno ?intergovernativismo? che esprime principalmente una sommatoria di brandelli di interessi particolari degli stati membri.

Rivolgendosi alle ong e associazioni presenti, il sen. Amato ha però avvertito della necessità di uscire dal ?mito?, dalla convinzione cioè che una riforma della struttura istituzionale, quale è chiamata a mettere a punto la Convenzione Europea, basti a segnare l?inversione di rotta e a puntare verso gli obiettivi condivisi dalla società civile.
Ed è stato in questo passaggio che si è fatto esplicito il riferimento al ?movimento?, come lo ha chiamato lo stesso Amato, all?insieme cioè delle istanze di cambiamento che sono salite dalla società civile non solo italiana. A questo movimento è dato il compito di ?segnare la rotta? e ricordarla alle istituzioni anche europee; non solo, proprio le ong possono avere un ruolo di messa in atto e di diffusione dei principi positivi di una nuova politica estera dell?Unione, ha più volte sottolineato il senatore.

Significativo che Amato abbia ricordato esplicitamente le giornate di Genova come momento di affermazione di queste richieste di cambiamento, valorizzando l?espressione propositiva della maggioranza delle organizzazioni in piazza. Solo in un secondo momento, e a margine dell?incontro, si è soffermato sulle violenze di quei giorni, ribadendo che il maggior danno è stato sofferto dal movimento stesso che davanti all?opinione pubblica ha perso parte della legittimazione delle sue pur giuste istanze.

Giuliano Amato , dunque, dimostra di conoscere il movimento molto meglio della maggior parte dei referenti istituzionali e sembra già intravedere un preciso ruolo per la società civile nel ?Dialogo civile?- nuovo termine cardine – che dovrebbe sorreggere il nuovo impianto istituzionale europeo.

Per fare questo ci vogliono occasioni di confronto e partecipazione reali non mere ?audizioni formali? come quella con cui lo scorso novembre il Parlamento ha convocato le associazioni italiane.
Accogliendo la richiesta delle tre reti presenti, il Sen Amato si è impegnato, nella sua qualità di vicepresidente della Convenzione Europea ,ad intervenire presso i presidenti di Camera e Senato perché l?Italia sia la prima tra i paesi europei ad avviare una Conferenza Nazionale o una sessione speciale del Parlamento. Raccomandando che ci sia un vero dibattito tra società civile e istituzioni sui temi della Convenzione, ovvero sul progetto di quale Europa si vuole costruire.
Questo malgrado il fatto che la fase delle ?consultazioni? sia , a rigor di procedura, scaduta in queste settimane e il prossimo ottobre la Convenzione dovrebbe proporre i primi disegni istituzionali.
Ma secondo Giuliano Amato il confronto con la società civile deve continuare anche durante il lavoro in progress della messa a punto dei meccanismi.

Per maggiori informazioni sulla Convenzione Europea:

  • Convenzione europea
  • Osservatorio sulla Convenzione , sito curato dalla presidenza del Consiglio
  • Nessuno ti regala niente, noi sì

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