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Una coperta di lana infinita per ricordare il piccolo Yusuf
L'iniziativa del Forum Lampedusa Solidale che invita chiunque volesse partecipare a spedire in biblioteca o in parrocchia un quadratino di coperta in lana fatto ai ferri o all'uncinetto per unire i buoni sentimenti in memoria del piccolo di sei mesi morto nel naufragio dell'11 novembre nel Mediterraneo
Una coperta di lana per tenere uniti i buoni sentimenti, segno di un’umanità che si prende cura del prossimo e dei più deboli. Si chiamerà La coperta di Yusuf, per ricordare il piccolo di sei mesi morto a seguito del naufragio dell’11 novembre nel Mediterraneo centrale, soccorso dai volontari della Ong Open Arms e seppellito nel cimitero di Lampedusa.
L’iniziativa che prevede un invito collettivo a realizzare anche un solo quadrato di 10 centimetri per lato, in lana, all’uncinetto o ai ferri è nata durante uno dei costanti momenti d’incontro del Forum Lampedusa solidale che subito dopo aver condiviso l’idea su Facebook ha ricevuto adesioni da tutta Italia. La si potrà inviare o consegnare nella parrocchia di Lampedusa o spedirla all’indirizzo della biblioteca dell’isola: Biblioteca IBBY, Via Roma, 34, 92031 Lampedusa (AG).
Il Forum Lampedusa solidale che ha come sede principale la parrocchia è nato cinque anni fa anche per portare una coperta ai tanti migranti che arrivano sull’isola. «Adagiare una coperta significa prendersi cura, come facciamo con i nostri bambini in famiglia, con le persone che più amiamo o come quando nel nostro caso portiamo una coperta al molo», spiega Don Carmelo La Magra che con il Forum ha lanciato l’iniziativa.
«Un gesto che riprende la tradizione delle nostre nonne, segno visibile di una testimonianza di affetto nei confronti dei più cari» aggiunge il sacerdote che davanti a questa idea pensa ai più deboli in particolare al piccolo Yusuf e ai 18 pescatori di Mazara del Vallo, da 81 giorni in prigione in Libia.
«La coperta non sarà mai finita: potrà sempre essere ingrandita e diventerà patrimonio condiviso della comunità di Lampedusa e Linosa», si legge nel post che attraverso l’invio di un quadratino di coperta si rivolge a:«Chi, pur essendo consapevole di non potere fare molto per cambiare tutto ciò, ha voglia di dire che un’alternativa è possibile e che il Mediterraneo deve tornare a essere fonte di vita, una madre che abbraccia e protegge i suoi figli e le sue figlie». Perché una coperta scalda il corpo, ma soprattutto l'anima.
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