Famiglia

Pedofilia: sono 100mila gli italiani turisti del baby sesso

Dopo la condanna dell'italiano Berruti, in Cambogia una scheda di Terres des hommes

di Redazione

Sono 100.000 gli italiani che abusano di minori durante i viaggi turistici. In tutto il mondo un milione di bambini, ogni anno, e’ introdotto nel mercato della prostituzione o sfruttato per la pornografia. La denuncia parte da Terre des hommes Italia che ha condotto una ricerca sul turismo sessuale che coinvolge i minori. L’indagine ha individuato le mete piu’ colpite dal turismo sessuale: EUROPA: Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Polonia, Federazione Russa AMERICA: Brasile, Costa Rica, Cuba, Repubblica Dominicana, Guatemala, Giamaica, Venezuela ASIA: Thailandia, Cambogia, India, Laos, Nepal, Filippine, Sri Lanka, Vietnam AFRICA: Kenia, Namibia, Burkina Faso, Gambia, Sud Africa, Zambia e Zimbabwe. Sono le rotte della vergogna che, sebbene siano a tutti note, non si riescono a bloccare nonostante si parli molto di questo fenomeno e delle misure necessarie ad arginarlo. Forse proprio per un senso di esasperazione provocata dai piu’ recenti fatti di cronaca che la notizia dell’italiano, Alain Filippo Berruti, 30 anni, arrestato in Cambogia per aver avuto rapporti sessuali con minorenni, e’ apparsa come l’atteso squarcio all’omerta’ che troppo spesso ha caratterizzato gli abusi sessuali nei confronti dei bambini. Non sono mancate reazione a caldo da parte di associazioni e politici. Il Comitato interministeriale per la lotta alla pedofilia ”Ciclope” ha avviato la stesura del Piano Nazionale Anti-Pedofilia. Il ministro per le pari opportunita’, Stefania Prestigiacomo, che ha presieduto la riunione, ha annunciato inoltre che il Governo sta valutando l’ opportunita’ di intervenire in materia con un proprio disegno di legge. La commissione parlamentare per l’infanzia ha chiesto l’istituzione di un Garante a tutela dei minori. ”Da oggi i pedofili sanno che non resteranno impuniti”, ha commentato il presidente di Unicef Italia, Giovanni Micali, esprimendo la soddisfazione a nome dell’ agenzia dell’ Onu per la condanna di oggi in Cambogia. Il caso del trentenne Berruti conferma la tesi sostenuta gia’ da qualche anno, ovvero che l’eta’ del turista sessuale si va via via abbassando. Sette anni fa, secondo l’Ecpat (End Child Prostitution Pornografy and Trafficking), si aggirava si 40-60 anni. Attualmente si trovano, tra gli sfruttatori di minori, anche persone poco piu’ che ventenni. Una recente ricerca di Terre des Hommes ha sottolineato che mentre negli anni passati l’Asia rappresentava la meta ambita dai pedofili in quanto l’offerta era abbondante l’asse si sta lentamente spostando, e dopo un passaggio in America Latina si avvicina sempre di piu’ all’ Europa dove i Paesi dell’ Est rappresentano ormai un territorio ricco di bambini destinati allo sfruttamento sessuale. Solo un anno fa anche l’ Australia lanciava un sos pedofilia denunciando l’ aumento della prostituzione minorile, con un numero stimato di 4.000 minori dediti al commercio sessuale. Il dato era il risultato di uno studio durato 10 anni condotto dalla direttrice di Child Wise, Bernardette McMenami. McMenami puntava, gia’ lo scorso anno, il dito su internet affermando che ”rende assai piu’ facile per i trasgressori promuovere tour del sesso, trasmettere immagini e informazioni e stabilire reti internazionali”. Ma non esistono solo i viaggi dello sfruttamento ai danni dei minori. Due anni fa ad Angkor, in Cambogia, Giuseppe Florio, 45 anni, teologo e docente universitario, ha incontrato Kara, sei anni di vita vissuta in abbandono tra le strade della famosa valle dei templi. Dal loro incontro e’ nata una casa, ancora da finire, ma agibile, per accogliere i bambini di strada cambogiani.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA