Famiglia
San Rossore, Frei Betto antiglobal
«Siamo di fronte alla globocolonizzazione del pianeta, che nega l'etica e ignora la cultura».
di Redazione
L’attuale processo di globalizzazione ”contribuisce ad approfondire le disparita’, non a cancellarle”. E’ l’opinione del missionario domenicano brasiliano Carlo Alberto Libanio Christo, conosciuto come Frei Betto, personalita’ di spicco della chiesa latino americana e teorico della teologia della liberazione.
Parlando al meeting di San Rossore, il religioso brasiliano ha paragonato la globalizzazione a una nuova forma di colonizzazione, coniando il termine ”globocolonizzazione”. ”Siamo di fronte alla globocolonizzazione del pianeta, che nega l’etica e ignora la cultura, e al tempo stesso -ha detto Frei Betto- produce una macchina del divertimento dove non ci sono uomini ma consumatori, dove non ci sono culture ma solo la cultura del guadagno, dove non ci sono valori e rapporti umani ma merci”.
Il teologo della liberazione ha quindi parlato dei problemi del suo Paese, il Brasile, dove permangono gravi sacche di poverta’ e di sfruttamento, formulando un’affermazione provocatoria. ”La nostra minaccia di terrorismo -ha detto- non viene da Osama Bin Laden ma da George Bush. Il presidente americano non ci permette infatti di diventare un Paese democratico”.
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