Salute

Donazioni e trapianti, numeri da record nel 2017

I dati pubblicati dal Centro nazionale trapianti registrano dati in crescita per quanto riguarda gli interventi (+6%) e i donatori (+9%), mentre calano le opposizioni e diminuiscono per il secondo anno i pazienti in lista d’attesa. Flavia Petrin, presidente nazionale Aido assicura «noi continuiamo a lavorare perché sempre più persone si esprimano promuovendo la cultura della donazione»

di Antonietta Nembri

«Ottimi risultati frutto del nostro voler fare sistema», così il direttore generale del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa commenta i dati del 2017 che si caratterizzano per un aumento su tutti i fronti che – sottolinea una nota – non si era mai registrato nel settore dei trapianti negli ultimi dieci anni. E a crescere non sono solo i numeri sulle donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule ma un’intera rete sanitaria e a beneficiare di questo trend positivo sono i pazienti in lista di attesa che per il secondo anno consecutivo registrano un calo.

Sono aumentati i donatori nel complesso segnando un +9% sul 2016, l’anno scorso i donatori (sia deceduti sia viventi) sono stati 1.741 e se si considerano gli ultimi 5 anni (2013-2017) si evidenzia un deciso trend in ascesa (pari al 29%) riconducibile temporalmente alla riorganizzazione della Rete Nazionale Trapianti. Nel 2017 sono aumentati anche i donatori utilizzati (1436 contro i 1298 del 2016, +10.5%). E su questo scenario positivo – viene sottolineato – influisce anche il dato sulle opposizioni alla donazione, pari nel 2017 al 28,7% contro il 32,8% dell’anno precedente (-4,1 punti percentuali).

Flavia Petrin, presidente di Aido, associazione che da 45 anni lavora per diffondere la cultura della donazione, per sensibilizzare in favore di scelte consapevoli non nasconde la sua soddisfazione per i buoni risultati del 2017, ma non nega che ci sia ancora molto lavoro da fare «a oggi si sono espressi solo 2 milioni e mezzo di cittadini, siamo solo a 5% della popolazione. Per questo noi abbiamo sposato l’idea della scelta in Comune, ma solo il 20% di chi rinnova la carta d’identità si esprime», continua Petrin. Per la presidente di Aido fondamentale è fare «una scelta consapevole in vita».
Che le opposizioni siano diminuite di 4 punti percentuali è positivo «l’opposizione arriva spesso da un familiare se la persona non si è espressa in vita. Da non trascurare che la richiesta dai sanitari arriva in un momento traumatico per questo occorre aumentare le informazioni e la percentuale dell’espressione di volontà in vita». Da non trascurare il fatto che chi si esprime all’anagrafe dichiara disponibilità alla donazione, l’81,7% delle manifestazioni di volontà rese al Comune sono positive (segnala la nota del Cnt) «Solo il 6% del totale dei 2,5 milioni di italiani che si sono espressi ha detto no. Noi come Aido continuiamo a lavorare per informare sempre più persone per sensibilizzare ancora meglio e lo facciamo cercando ogni possibilità di veicolare il nostro messaggio» assicura Petrin.

Più donazioni vuol dire più trapianti e in effetti, nel 2017, gli interventi totali (organi prelevati da donatore deceduto e vivente) sono stati 3921 rispetto ai 3698 del 2016 (+6%). Una crescita consolidata che, negli ultimi 5 anni (2013-2017) registra un +27%. Aumentano i trapianti complessivi di rene (2221 nel 2017 contro i 2076 nel 2016) e di fegato (1304 rispetto ai 1220 del 2016). Stabili i trapianti di cuore (265 nel 2017- 266 nel 2016) e di polmone (144 nel 2017- 147 nel 2016).

Alessandro Nanni Costa si è detto convinto che «la crescita è possibile solo se lavoriamo tutti insieme, dalle Regioni ai coordinamenti locali. Questi numeri ci confortano perché testimoniano che la nostra strategia paga». Il direttore del Centro ricorda infine che «la nostra è una rete vivace, all’interno della quale si fanno più di 10 trapianti al giorno con uno dei tassi di successo e di qualità tra i più alti in Europa».

Una delle conseguenze dell’aumento delle donazioni e dei trapianti è la flessione dei pazienti in lista di attesa; al 31 dicembre 2017 i pazienti in lista sono stati 8743 mentre alla stessa data del 2016 erano 9026.
Anche il settore delle cellule staminali emopoietiche segna per l’attività trapiantologica una crescita mai registrata negli ultimi anni; nel 2017 i trapianti da donatore non familiare hanno superato quota 800 (838 contro i 778 nel 2016 e 728 nel 2015).

Prosegue l’impegno sul fronte della sensibilizzazione e informazione sui temi della donazione e del trapianto. La campagna nazionale di comunicazione, “Diamo il meglio di noi”, ha all’attivo 36 grandi organizzazioni pubbliche e private. Nel 2017 la campagna si è aperta anche alle Regioni, proponendo percorsi e iniziative di comunicazione coordinate sul territorio e in sinergia con i coordinamenti regionali trapianti. Ad oggi, le Regioni che hanno aderito sono la Sicilia, il Lazio, la Puglia e la Lombardia.

In apertura photo by Naletu on Unsplash

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