Cultura

Disabili preoccupati per il Dpef

La Fish chiede di aumentare le risorse disponibili per la pensione dei disabili

di Redazione

La FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, e le Associazioni aderenti sono molto preoccupate per i contenuti del DPEF presentato dal Governo. In primo luogo la Fish chiede di aumentare le risorse disponibili per la pensione dei disabili, che attualmente usufruiscono di trattamenti economici e sanitari molto miseri: in particolare i disabili al di sotto dei 60 anni percepiscono poco più di 220 Euro al mese e non possono neppure ottenere l’elevazione del minimo pensionistico ad “un milione di lire”. Per ciò che riguarda i non autosufficienti gravi la situazione è ancora peggiore. Se ricoverati, hanno bisogno di assistenza sociale e sanitaria per un costo medio di circa 3.000 Euro al mese e le Aziende Sanitarie Locali, violando la legge, cercano di scaricare parte di tale costo sulle spalle degli utenti stessi o dei loro familiari. Il Ministro, On.Gerolamo Sirchia, nell’intervista rilasciata oggi a Repubblica, afferma “qui mancano 10 miliardi di Euro che servirebbero per gestire l’assistenza di questi soggetti che ne hanno diritto come gli altri. I soldi non ci sono: che dobbiamo fare, aumentare le tasse? Tutto il nostro sistema è orientato a curare i malati acuti”. Dato atto che il diritto alle cure dei malati cronici viene violato e che ciò rappresenta un?ingiustizia clamorosa contro la quale le nostre associazioni si battono da anni, vincendo tutte le vertenze legali intraprese, resta il fatto che la spesa pubblica sanitaria italiana, pari a meno del 6% del PIL, non è in grado di coprire le esigenze di tutti i malati – e chi resta fuori sono i “non autosufficienti”. Ma la soluzione proposta dal Ministro è del tutto irreale: ricorrere alla mutualità volontaria non risolve il problema perché, purtroppo, presuppone da parte dei giovani e degli adulti sani un senso di solidarietà nei confronti dei non autosufficienti che oggi non esiste, mentre secondo Sirchia “i giovani cominceranno a pagare e con quelle risorse si assisteranno gli anziani”. La Fish ribadisce l’unica soluzione possibile: – aumentare l’impegno di spesa che il Fondo Sanitario Nazionale dedica ai non autosufficienti, per motivi di giustizia; – integrare quella somma con una contribuzione obbligatoria su tutti i redditi (IRAP oppure INPS, come prevede la legge già approvata dal Trentino Alto Adige).


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