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Il killer di Nizza con un “foglio di via” rilasciato dall’Italia. Ecco il suo viaggio

Dal 9 ottobre, giorno del suo sbarco a Bari, al 29 ottobre sono trascorsi 20 giorni. E' questo arco di tempo che ha impiegato Brahim Aussaoui dall'Italia (passando da un parente a Palermo) per raggiungere la chiesa di Notre Dame a Nizza. Ecco cosa è accaduto in quei giorni dal suo "primo sbarco" a Lampedusa all'orribile attentato in cui sono morte tre persone

di Alessandro Puglia

“Il Jihadista venuto da Lampedusa”, così all’indomani dell’attentato di Nizza alcune testate nazionali hanno soprannominato Brahim Aussaoui, il tunisino 21enne che ha ucciso tre persone, nella cattedrale Notre Dame della città francese. Due morte dopo essere state sgozzate.

Ma cosa sappiamo realmente dell’attentatore di Nizza? Brahim Aussaoui arriva con un barchino in legno il 20 settembre a Lampedusa insieme ad altri 40 migranti. Un giorno particolare per l’isola dove in uno solo giorno si sono contati 26 sbarchi spontanei per un totale di 700 persone arrivate. Di quel giorno il sito di informazione Mediterraneo Cronaca che ha sede proprio a Lampedusa costruisce le dinamiche: «il dispositivo anti-immigrazione e accoglienza composto da funzionari del Ministero degli Interni italiano e da quelli di Frontex sembra perdersi di fronte a tale serrato afflusso di piccoli ma continui eventi. Un momento di caos tale che ad oggi sul cruscotto statistico del Viminale compare un vistoso buco tra il 15 ed il 23 settembre», scrive Mauro Seminara.

Anche il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che in quei giorni aveva dichiarato lo stato di allarme per l’hotspot di Contrada Imbriacola ricostruisce su Vita quanto accaduto: «Dopo una prima fase di pre-identificazione dei migranti arrivati sull’isola e con l’hotspot al collasso con 2200 persone all’interno si è provveduto a trasferire i migranti sulla nave quarantena Rhapsody, abbiamo utilizzato i nostri pescherecci perché la nave aveva difficoltà ad attraccare».

Brahim Aussaoui era tra le prime 750 persone trasferite su quella nave. Secondo informazioni riservate ottenute da Vita il 20 ottobre sarebbe salito sulla nave predisposta dal Governo per la quarantena. Il 21 settembre è stato eseguito il primo tampone in ingresso così come avviene per tutti i migranti costantemente monitorati dalla Croce Rossa e il 7 ottobre, mentre la Rhapsody era ormeggiata a Bari, il secondo tampone in uscita, anch’esso con esito negativo. Chi lo ha incontrato sul ponte 5 della nave lo descrive come un ragazzo tranquillo, vivace. Dopo alcuni momenti di tensione a bordo dovuti a due giorni di ritardo per consentire le operazioni di sbarco e con due migranti che si sono gettati in acqua, il 9 ottobre gli 850 migranti a bordo della Rhapsody iniziano a sbarcare a terra.

Durante le operazioni di sbarco ad alcuni di loro viene consegnato dalle autorità il foglio di via per lasciare l’Italia entro 7 giorni. Tra gli 850 migranti tra cui 100 minori una buona parte raggiunge i centri d’accoglienza della Regione, ma non tutti. «Alcuni pullman hanno trasferito i 120 migranti dal porto alla stazione, si sono trovati tutti lì, con un foglio per il rimpatrio e nient’altro», racconta il consigliere comunale leghista Fabio Romito che in quei giorni aveva ricevuto tante segnalazioni e sin dal primo momento aveva acceso i riflettori su quanto accaduto in porto e alla stazione.

I 120 migranti con foglio di via hanno così scelto la loro meta in Europa. A raccontarlo è il deputato tunisino Majdi Karbai che era stato in contatto con quei ragazzi proprio nel momento in cui si trovavano sulla nave quarantena: «Oggi mi dicono di non conoscere chi era Brahim, ma alcuni di loro esattamente due gruppi sono andati a Nizza, altri invece a Parigi, ma non so se sono arrivati lì in treno oppure tramite qualche passeur incontrato a Ventimiglia».

Secondo quanto pubblicato da diverse agenzie di stampa, sembrerebbe però che l'attentatatore di Nizza dopo essere sbarcato a Bari abbia fatto visita a un parente a Palermo che lo avrebbe ospitato per quindici giorni.

Il 29 ottobre, esattamente 20 giorni dal suo “secondo” sbarco in Italia, Brahim Aussaoui ha ucciso brutalmente tre persone nella chiesa Notre Dame di Nizza al grido di Allah Akbar.

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