Welfare

A Milano oltre 7.300 posti per gli homeless

Per il Piano senza dimora 2017/2018 l'investimento complessivo del Comune di Milano è di 37 milioni. Forte la collaborazione con il privato sociale che fa rete con il pubblico. L'assessore Majorino rivendica: «Milano è il primo Comune per risorse investite nell'accoglienza»

di Antonietta Nembri

Solo sei anni fa , nel 2011, i milioni investiti dal Comune di Milano per i senza dimora erano 18, oggi con il piano 2017/2018, presentato da Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali di Palazzo Marino con il direttore dell'Area emergenze sociali, diritti ed inclusione Cosimo Palazzo, nel corso della seduta della Commissione comunale Politiche sociali e servizi per la salute, l’investimento complessivo è salito a 37 milioni. I posti letto sono 7.327, numeri che osserva Majorino fanno di Milano «il primo Comune per risorse investite nell'accoglienza, che ha come obiettivo non solo quello di togliere le persone dalle strade oggi, ma lavorare affinché quelle stesse persone non ritornino in strada domani»

Il Piano dell'Amministrazione, ha costruito una rete e un sistema di collaborazione tra pubblico e privato capace di prendere in cura e provvedere a reinserire nel tessuto sociale cittadino il vasto mondo dei senza fissa dimora, che va dai migranti a chi vive in strada perché ha perso tutto, passando per i minori stranieri non accompagnati.

Il perno di questo sistema è il Centro Aiuto Stazione Centrale (Casc), dove confluiscono tutte le richieste di aiuto che vengono poi smistate nei vari canali della rete, a seconda delle tipologia di servizio richiesto.
Dei 7.327 posti totali, 2.651 sono quelli dei Cas (i Centri di accoglienza straordinaria) convenzionati direttamente con la Prefettura, 920 quelli delle strutture Cas convenzionate col Comune e finanziate dalla Prefettura, 422 i posti Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), 690 quelli destinati ai minori stranieri non accompagnati (di cui 609 in comunità educative, 30 in affido familiare, 51 nei Cas comunali) e 2.644 i posti delle strutture per senza dimora convenzionate con il Comune o in gratuità sulla città.

Tre le linee di intervento sulle quali si focalizza il lavoro dell'assessorato alle Politiche sociali in questo settore, ha precisato Cosimo Palazzo: «Ridurre l'emergenzialità, consolidare la rete dei servizi e rendere più fluida la connessione fra i vari soggetti del privato sociale e l'amministrazione comunale».

Tra le novità dal punto di vista delle strutture pubbliche e private del sistema si contano i 40 posti in più rispetto all'anno scorso messi a disposizione da Casa Jannacci, che passa da 619 a 649 letti, i 30 posti letto garantiti dall'ospedale Niguarda, con il quale è nata una nuova collaborazione, e i 60 posti letto della struttura di via Graf che permette di accogliere i senza fissa dimora che hanno degli animali.

A questi vanno aggiunti i nove centri diurni, i presidi di salute pubblica che grazie ai Medici Volontari Italiani garantiscono uno screening sanitario a tutti gli ospiti delle strutture e le unità mobili (tra i quali City Angels e Fondazione Progetto Arca Hub Mobile) che operano sul territorio, assistendo chi decide di rimanere in strada. Il tutto con un sistema informatizzato che permette l'aggiornamento continuo di un report sulla situazione dei senza fissa dimora e una mappa digitale della città.

Senza dimenticare iniziative come la raccolta di coperte, indumenti e sacchi a pelo dello scorso novembre (38mila i capi donati), la raccolta di alimenti e farmaci con il Banco alimentare e il Banco farmaceutico e la generosità dei milanesi che si esprime oltre che nelle azioni di solidarietà e di dono anche nella segnalazione attraverso i canali messi a disposizione dall'assessorato delle situazioni critiche che incontrano per strada. Solo quest'anno sono state 803 le segnalazioni fatte dai cittadini.

Nella foto in apertura un'unità di strada di Progetto Arca durante il piano freddo


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