Non profit

Il web design per costruire i siti

La nuova frontiera della comunicazione?

di Riccardo Bagnato

Senza forse accorgercene, navigando, siamo ormai abituati a sperimentare diversi linguaggi web. Dal sito in html puro e duro, ad esempio, o con qualche accorgimento tecnico in javascript, al sito dinamico in php o asp, a siti in flash. Ognuno di questi linguaggi richiede una certa conoscenza, non solo per quanto riguarda la sintassi da utilizzare, ma anche dell?architettura web. Fare un sito dinamico in php, e fare un sito in semplice html, cioè statico, presuppone una conoscenza di Internet più o meno approfondita. Sulla base delle caratteristiche ormai avanzate di questi linguaggi e del progresso che la Rete ha avuto in questi ultimi anni, da qualche tempo si parla di web design. Ovvero di design applicato alla Rete, nella progettazione e costruzione di siti web. Si parla di usability, un concetto in realtà che si diffonde sin dagli anni 60 nell?ambito degli studi sull?ergonomia e in modo particolare in relazione ai rapporti d?interazione uomo-artefatti (Usabile.it). Ma tant?è. L?evoluzione della Rete e le potenzialità dei linguaggi permettono oggi di progettare ambienti di volta in volta diversi, che esprimono e/o sperimentano nuove forme di comunicazione, al punto che anche in Italia vi sono siti sull?argomento e una community attenta e sempre più esigente. Oltre al design industriale, risultante d?un lento processo d?avvicinamento del mondo della grafica al web, la rivista Neural si è ritagliata uno spazio di tutto rilievo, grazie anche a collaborazioni esterne e all?editore Stampa Alternativa, che ne pubblica una versione cartacea. Così come il sito, Dollydesign storico contenitore da cui sono nati altrettanti progetti di design applicati alla Rete, e ora crocevia di designer italiani e no. Senza però dimenticare Willy-Nilly, ovvero design & letteratura insieme, o Syncprodz, Kettydo, e… Mimic.


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