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Coca Cola inserirà a bilancio stock option tra costi

L'inserimento delle stock option elargite ai manager di Wall Street tra gli "investimenti" sono tra le cause dell'attuale crisi. Un segnale concreto, a differenza del discorso di Bush

di Paolo Manzo

Nel bel mezzo del dibattito che si aprirà oggi a Capitol Hill sulle nuove normative contro i reati contabili, il colosso mondiale delle bevande gassate Coca Cola prova a giocare d’anticipo. Gary Fayard, direttore finanziario della compagnia ha annunciato che già dai bilanci del secondo trimestre dell’anno le stock option elargite ai manager verranno contabilizzate alla stregua di costi e non più come investimenti.

La mossa, avverte Fayard, inciderà solo di un centesimo per azione sugli utili (o perdite) che verranno annunciati mercoledì prossimo.Vi è però da dire al tempo stesso come la Coca Cola non abbia mai utilizzato le stock option come metodo privilegiato per la gratificazione o la retribuzione dei propri manager, come invece hanno fatto e tutt’ora fanno molte altre compagnie soprattutto high tech.

Non è quindi detto che la decisione della compagnia venga immediatamente adottata in toto dalla Corporate America impegnata com’è da mesi a presentare agli azionisti bilanci in attivo.

Coca Cola non è però in assoluto la prima compagnia americana ad aver deciso un’operazione di questo genere. Già altre aziende come la Boeing o la Winn Dixie da qualche anno considerano le stock option come spese.

Quella della Coca Cola è però la prima decisione di natura contabile intrapresa alla luce della crisi di fiducia che sta danneggiando Wall Street. L’annuncio non vi è alcun dubbio, alimenterà più di quanto già non lo sia già l’aspro dibattito in seno al Congresso americano sui nuovi strumenti da adottare per la lotta alle aziende dall”’utile facile”.

A fronteggiarsi quest’oggi al Senato saranno infatti due linee di pensiero: una, spalleggiata dai repubblicani simile a grandi linee a quella già approvata alla Camera, la scorsa primavera, quando però la caccia alle streghe contro i manager disonesti non era ancora iniziata.

E una, molto più dura, promossa dai democratici. Ambedue le proposte vertono sulla creazione di un nuovo organismo che affianchi la Sec nella lotta alle frodi contabili.

Le divergenze riguardano sia la composizione del nuovo board di controllo sia gli effetti poteri d’indagine che il nuovo organismo dovrebbe avere.

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