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Sudan: raid aereo su edifici della curia a Ikotos. Due feriti

Il bombardamento è stato effettuato poche ore dopo la conclusione della visita del segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan. Negli ultimi mesi il governo ha preso particolarmente di mira gl

di Daniela Romanello

Un nuovo raid aereo è stato compiuto dall?aviazione sudanese questa mattina su Ikotos, in Equatoria orientale (Sud Sudan). Ne ha dato notizia all’agenzia missionaria Misna, il portavoce della diocesi di Torit, Jervasio Okot, specificando che il bombardamento è scattato intorno alle 11:20 ed è stato effettuato, come d?abitudine, da alta quota. In due successivi passaggi, l?Antonov del regime di Khartoum ha sganciato complessivamente 12 ordigni, che hanno provocato il ferimento di una donna e di un uomo anziano, entrambi in modo grave. Le bombe hanno centrato anche gli edifici della diocesi di Torit, distruggendo l?ufficio del vescovo ausiliare Akio Johnson Mutek, da poco costruito. Negli ultimi tempi, le costruzioni di proprietà della diocesi sembrano essere entrate nel mirino dei militari sudanesi. Lo scorso 26 giugno, sempre a Ikotos, una incursione dell?aeronautica di Khartoum ha fatto saltare in aria una casa che ospitava alloggi per sacerdoti. Tre giorni più tardi, inoltre, un altro edificio dello stesso complesso è stato centrato dalle bombe. La popolazione locale vive in una situazione di costante terrore acuita, nelle ultime settimane, anche dalle incursioni compiute nella zona dai ribelli dell?Esercito di resistenza del signore (Lra). L’attacco odierno è stato effettuato poche ore dopo la conclusione della visita di due giorni del segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan in Sudan. Il numero uno del Palazzo di Vetro, al suo arrivo a Khartoum, ha espresso la convinzione che i negoziati di pace fra il regime islamico e i ribelli dello Spla (Esercito di liberazione popolare del Sudan) siano ormai a buon punto e si è spinto perfino a ipotizzare che un accordo possa essere raggiunto entro il prossimo 20 luglio. Episodi come quello di oggi e le indicazioni che la Misna ha raccolto in questi giorni fanno ritenere che quelle di Annan siano speranze destinate ad essere deluse


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