Formazione

Politica. La Bossi-Fini è legge dello Stato

Con 146 sì, 89 no e 3 astenuti il testo di legge è stato approvato dal Senato. Approvato anche l'odg Tabacci (Udc). Le reazioni delle forze politiche: sodisfatto il Polo, furente la sinistra

di Ettore Colombo

E’ avvenuto tutto in maniera “contestuale”, come chiedevano i centristi dell’Udc. Da una parte il Senato ha dato il via libero definitivo alla legge sull’immigrazione, che porta le firme del vicepremier Gianfranco Fini e del ministro per le Riforme Umberto Bossi, con 146 sì, 89 no e 3 astenuti. Dall’altra, negli stessi minuti, il Senato ha approvato anche l’ordine del giorno che impegna il governo a regolarizzare i lavoratori stranieri che sono occupati in nero in Italia, coronando la battaglia sostenuta dal Senatore Bruno Tabacci dell’Udc. Nel provvedimento, molto duro nei confronti degli immigrati irregolari e nell’assegnazione dei permessi di soggiorno, l’unico spiraglio è per le colf e le badanti, figure difficilmente reperibili tra gli italiani. Nella cura della casa, come anche nell’assistenza ad anziani e malati, le donne straniere si sono ormai di fatto ritagliate uno spazio importante nella società, che la legge ha deciso di riconoscere per non mettere in difficoltà tutti quei nuclei che, offrendo lavoro a donne che non hanno ancora un permesso di soggiorno, si sarebbero trovati da un giorno all’altro senza collaboratori domestici. Il provvedimento sarà allargato anche ai dipendenti in nero dell’industria, grazie all’ordine del giorno proposto dall’Udc. La legge sull’immigrazione era in discussione a palazzo Madama da tre giorni e tra maggioranza e opposizione si erano verificati diversi scontri polemici. Screzi che sono continuati anche oggi, con l’uscita dall’aula dei senatori di Rifondazione comunista e le dichiarazioni di fuoco del capogruppo Ds Gavino Angius. A proporre l’ordine del giorno sulla proposta Tabacci era stato, per Forza Italia, il senatore Gabriele Boscetto: il governo si impegna così, con un disegno di legge separato, a estendere la regolarizzazione inizialmente prevista per le colf e le badanti anche al settore dei lavoratori extracomunitari dell’ industria. A vigilare sull’applicazione delle nuove norme e sui trattati internazionali sarà il comitato bicamerale Schengen-Europol, presieduto da Alberto Di Luca. Molto soddisfatto il commento del capogruppo di Forza Italia a palazzo Madama, Renato Schifani: “Oggi si volta pagina – ha dichiarato subito dopo che l’aula aveva accolto con un applauso la fine dell’iter parlamentare del provvedimento – Questo è un altro impegno mantenuto dalla Casa delle libertà. Con la nuova legge nasce la vera accoglienza, la vera integrazione unita alla fermezza e alla lotta reale alla clandestinità. D’ora in poi verrà in Italia solo chi ha un lavoro e potrà vivere con dignità. Polso fermo invece per chi viene in Italia a delinquere. Abbiamo finalmente rimediato – chiude polemico Schifani – ai guasti provocati dalla Turco-Napolitano, una legge inadeguata e insufficiente”. Opposta la reazione dei deputati di Rifondazione comunista, mentre anche le associazioni internazionali che assistono i rifugiati (da Amnesty international all’alto commissiariato delle nazioni unite per i rifugiati) criticano il provvedimento. I deputati del Prc hanno abbandonato l’aula al momento del voto: “Chiederemo al presidente Ciampi di non firmare questa legge – ha dichiarato il capogruppo in Senato del partito di Bertinotti, Gigi Malabarba – Anche noi siamo clandestini, siamo tutti clandestini – ha attaccato – Questa legge è palesemente incostituzionale, considera i migranti come manodopera da sfruttare e di cui liberarsi quando non più necessaria alla produzione. La combatteremo organizzando la disobbedienza nel Paese con decine di migliaia di assunzioni solidali di migranti nel ruolo di collaboratori domestici”. Molto duro anche il commento di Gavino Angius, capogruppo Ds in Senato: “Riteniamo questa legge assolutamente sbagliata – ha detto in aula – Anche l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati afferma che questo provvedimento calpesta e nega diritti fondamentali della persona. Ci sembra un giudizio più che sufficiente per rispedire al mittente un provvedimento cinico, intollerante, razzista, indegno di un Paese civile qual è il nostro”.


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