Non profit
Una società solidale è una società solida
“I cento cammini” è realizzato dalla Cooperativa Sociale Ama Aquilone insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Gli obiettivi principali del progetto sono il sostegno al reddito per le persone e le famiglie più fragili e a rischio povertà, l’assistenza finanziaria e legale, cure sanitarie specialistiche, l'inserimento lavorativo e la realizzazione di un bando, dedicato alle Startup, per promuovere l’imprenditorialità nel territorio
di Anna Spena
G. ha moglie e figli a carico, non trova lavoro e sta per perdere la casa. M. è una mamma sola con un bimbo piccolo e vuole ricominciare. S. e L. fanno lavori saltuari e non arrivano a fine mese. B. è vittima del gioco d’azzardo e non sa come uscirne.
Sono loro i protagonisti del progetto “i cento cammini”, nato con l’obiettivo di rimettere al centro delle politiche di accoglienza e solidarietà l’articolo 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità”, che si esprime supportando le persone nel raggiungimento dell’autonomia economica.
Voluto e sviluppato da Ama Aquilone Cooperativa Sociale Onlus e Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, per dare un segnale concreto alle famiglie che abitano il territorio, il progetto ha tra gli obiettivi principali il sostegno al reddito per le persone e le famiglie più fragili e a rischio povertà, l’assistenza finanziaria e legale, cure sanitarie specialistiche, orientamento al lavoro e sostegno all’inserimento lavorativo, supporto allo sviluppo di creazione d’impresa ed un concorso di idee per promuovere iniziative imprenditoriali innovative e ricollocamento lavorativo.
Nel corso degli ultimi due anni infatti è aumentato il numero di richieste di accesso ai servizi del Polo Solidale; questo ha messo in evidenza lo stato di necessità generale a cui sempre più persone non riescono a fare fronte. Uno stato di necessità aggravato dalla concomitanza di due eventi: il perdurare della crisi economica e gli eventi sismici che hanno colpito, nel 2016, il Piceno. La povertà è instabilità, ma anche fragilità di relazioni, precarietà lavorativa, insicurezza sociale, malattia e senso di inadeguatezza.
Per la seconda edizione di “i cento cammini” saranno potenziate le attività con un percorso dedicato allo sviluppo di progetti per la creazione d’impresa. Consulenza legale e fiscale, redazione di business plan, formazione professionale in risposta alle esigenze di chi vorrebbe realizzare un progetto di piccola imprenditorialità, ma ha bisogno di essere sostenuto sul piano economico e guidato sul piano organizzativo. Ed inoltre un Concorso di Idee, messo in campo per la raccolta di progetti d’impresa, aperto alla cittadinanza con particolare riguardo alle persone con difficoltà socio-economiche.
Nel 2018 verrà lanciato un bando dedicato al concorso di idee per la creazione di una start up d’impresa. «Fulcro de i cento cammini è l’inserimento lavorativo anche come sostegno ad idee imprenditoriali. Il bando, che uscirà ad anno nuovo, avrà a disposizione un fondo economico dedicato a questa finalità», dice Francesco Cicchi, fondatore e Presidente di Ama Aquilone.
I numeri della solidarietà
Tra marzo 2015 e dicembre 2016 sono state 323 le persone che hanno chiesto il supporto degli operatori del Polo Solidale i cento cammini. Di queste 205 sono maschi e 118 donne, l’età media è di 40 anni, la persona più giovane ha 3 anni, quella più anziana ne ha 64. Il servizio più richiesto è stato quello dell’orientamento al lavoro con 275 persone richiedenti, seguito poi dalle cure dentarie specialistiche con 97.
20 persone, fra cui alcune con figli piccoli, si sono avvalse del servizio di supporto abitativo negli appartamenti della cooperativa Ama Aquilone dedicati al progetto. Numerosi i bambini al di sotto dei 12 anni che hanno usufruito di più servizi sociosanitari. Per 78 persone è stato attivato un tirocinio e/o una borsa lavoro, a 40 tra queste (circa il 51%) le aziende ospitanti hanno riconosciuto un’indennità ad integrazione di quella erogata dalla Cooperativa; 27 tra le 78 richiedenti (quasi il 35%) hanno ottenuto un contratto di lavoro o di collaborazione e 17 hanno svolto un corso di formazione gratuito. Rispetto al gioco d’azzardo, l’ambulatorio GAP – Gioco d’azzardo patologico, ha avuto in cura 32 persone, di cui 24 uomini e 8 donne, l’età media è di circa 40 anni e complessivamente gli incontri di sostegno individuale sono stati 148.
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