Politica

Finalmente si sblocca il fondo per i caregiver familiari

Il fondo era stato istituito con la Legge di Bilancio 2018. In Conferenza Unificata è stato trovato ieri l'accordo sul riparto e i criteri di assegnazione. A disposizione 68,3 milioni per il triennio 2018/20

di Redazione

Sessantotto milioni di euro per i caregiver familiari, per il triennio 2018/20. Le risorse, contenute nel “Fondo per il sostegno e il ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare”, erano state stanziate con la Legge di Bilancio 2018 (articolo 1, comma 254, della legge n. 205/2017) e finalmente ieri la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole al riparto. Le risorse saranno destinate alle Regioni che a loro volta le destineranno ai comuni e agli ambiti territoriali per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare, dando priorità:

1. ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima, così come definita dall’articolo 3 del decreto 26 settembre 2016 del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, recante “Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le non autosufficienze, anno 2016”, tenendo anche conto dei fenomeni di insorgenza anticipata delle condizioni previste dall’articolo 3, del medesimo decreto;

2. ai caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali, comprovata da idonea documentazione;

3. a programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.

Le risorse ammontano a 68.314.662 euro: 20 milioni per il 2018, poco meno di 24,5 milioni per il 2019 e circa 23,8 milioni per il 2020. Il Dipartimento per le politiche della famiglia provvederà a monitorare la realizzazione degli interventi finanziati.

Foto Pexels

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.