Welfare

Sindrome di Down, il lavoro è il primo passo verso l’inclusione

In Italia solo il 13% degli adulti con Sindrome di Down ha un lavoro e un contratto regolari. «È molto più difficile imparare a lavorare che imparare a svolgere delle mansioni», afferma Anna Contardi, in libreria con “Chi trova un lavoro trova un tesoro”, un libro ad alta leggibilità che vuole aiutare i giovani con sindrome di Down a riconoscersi adulti

di Anna Spena

In Italia oggi il 60% delle persone Down sono persone adulte. Un aspetto che porta con sé nuove aspettative di vita per uomini e donne affetti da questa sindrome e che fa emergere esigenze e bisogni, ma ha soprattutto ha permesso di riconoscere, accettare e dare spazio al divenire adulto di persone che non possono – e non devono – essere considerate eterni bambini.

È per questo motivo che Edizioni Centro Studi Erickson pubblica, per la collana Laboratori per le autonomie, “Chi trova un lavoro trova un tesoro” il libro scritto dall’assistente sociale Anna Contardi e dalla psicologa Monica Berarducci: una pubblicazione che offre a giovani affetti da sindrome di Down strumenti e consigli per affrontare il mondo del lavoro.

Un tema importante da esaminare perché, secondo l’osservatorio dell'Associazione Italiana Persone Down (AIPD), oggi nel nostro Paese solo il 13% degli adulti con questa sindrome ha un lavoro e un contratto regolari, una percentuale che potrebbe certamente essere incrementata.

«È fondamentale la modalità con cui si accompagnano e si inseriscono all’interno del mondo del lavoro le persone con sindrome di down», spiega Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD. «È necessario costruire un percorso, prima e durante l’esperienza lavorativa, che aiuti i giovani con sindrome di Down a riconoscersi adulti e a comportarsi come tali, a imparare a lavorare e poi seguire un lavoro specifico».



Il testo “Chi trova un lavoro trova un tesoro” è scritto in “alta comprensibilità”. «Ovvero», spiega la Contardi, «seguendo delle regole internazionale della scrittura facile che sono pensate per mettersi dalla parte del lettore».

«Prima abbiamo scritto testi su temi che riguardano la vita di tutti i giorni: dall’organizzazione del tempo libero a come si cucina», prosegue Anna Contardi. «Poi ci siamo soffermati su settori più complessi come il lavoro».

125 pagine dove in otto capitoli, più l’introduzione, attraverso attività e storie illustrate, i personaggi guida accompagneranno i lettori alla scoperta dei concetti fondamentali del mondo del lavoro e daranno consigli utili per capire che cosa vuol dire diventare adulti, quali sono i mestieri che si possono fare, le parole chiave del mondo del lavoro.

Ma anche aspetti molto pratici: che cosa è e come si scrive un curriculum, come ci si prepara e come si affronta un colloquio di lavoro, quali sono i comportamenti corretti una volta entrati in un ambiente di lavoro, quali sono i diritti e i doveri dei lavoratori. Ma soprattutto il manuale aiuta i lettori a capire quali sono le proprie potenzialità, quelle potenzialità nascoste anche in un giovane con una sindrome come quella di Down, e sulle quale potrà puntare per sviluppare una sua autonomia e crearsi una vita ricca di soddisfazioni.

«Questo è un libro che più di tutto ti aiuta a scegliere», dice Anna Contardi. «Perché è molto più difficile imparare a lavorare che imparare a svolgere delle mansioni. Chi trova un lavoro trova un tesoro è nato da esperienze dirette che abbiamo affrontato e di cui abbiamo discusso con i nostri ragazzi.

Ma il testo è andato oltre la sua idea originale: «come detto è stato scritto seguendo le regole dell’alta comprensibilità. Quindi insieme ai ragazzi con disabilità e gli educatori è destinato anche ad un ampio pubblico di persone giovani che parlano poco l’italiano e stanno iniziando percorsi di integrazione nel nostro Paese».

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