Salute

Con #unbaffoperlaricerca, la prevenzione entra in carcere

La campagna di sensibilizzazione sui tumori maschili della Fondazione ricerca Molinette di Torino si arricchisce di iniziative. Lunedì un incontro alla Casa Circondariale Lorusso Cotugno e ora la presentazione della T-shirt serigrafata dalla cooperativa Extraliberi che viene commercializzata dallo store torinese di economia carceraria

di Antonietta Nembri

I baffi da alcuni anni sono il simbolo della campagna che nel mese di novembre mobilita gli uomini a interessarsi alla prevenzione dei tumori maschili. Movember dal 2003 è diventato lo slogan che mette insieme le parole inglesi Moustache e November. Quest’anno la campagna #unbaffoperlaricerca, giunta alla terza edizione, ha visto la Fondazione Ricerca Molinette di Torino lanciare un’attività di sensibilizzazione che ha voluto coinvolgere tutta la popolazione maschile, anche quella carceraria.
La fondazione ha infatti messo in campo un’iniziativa a scopo sociale con un duplice scopo: informare tutti sui tumori maschili, in particolare quello della prostata, una patologia che colpisce oltre il 30% degli uomini, e raccogliere fondi a sostegno della Struttura Complessa Urologia U dell’Ospedale Molinette, di cui il professor Paolo Gontero è direttore. «Promuoviamo un’azione congiunta per sensibilizzare alla prevenzione del tumore maschile più frequente, il carcinoma della prostata, con l’obiettivo di finanziare l’acquisizione di una nuova apparecchiatura che consenta una diagnosi sempre più accurata della malattia in una fase precoce» ha osservato Gontero.

Grazie alla collaborazione con la Garante per i diritti dei cittadini privati della libertà del Comune di Torino, Monica Cristina Gallo, lunedì 20 novembre la popolazione carceraria della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno ha beneficiato di un’ora formativa legata alla diagnosi sul tumore alla prostata. Ai presenti sono state proiettate delle slide illustrate dal dottor Andrea Zanella, vicedirettore della Struttura di Urologia dell'Ospedale delle Molinette di Torino (nell'immagine un momento).

Il mondo carcerario è protagonista anche dell’iniziativa di raccolta fondi a favore della ricerca. E per presentare il gadget attraverso cui si potrà fare sensibilizzazione e fundraising è stato scelto non a caso Freedhome, il primo store permanente di economia carceraria in Italia che poco più di un anno fa ha aperto i battenti a Torino. Oggi, infatti, è stata presentata la T-shirt che sarà commercializzata e che è stata serigrafata ad hoc dalla cooperativa Extraliberi che opera proprio all’interno del carcere di Torino. Una T-shirt personalizzata con un aforisma donato dal poeta Guido Catalano alla Fondazione per sostenere il progetto.
«Trovo che parlare di prevenzione sia fondamentale. Io tra l’altro sono un ipocondriaco professionista» ha rivelato Catalano. «Penso che riuscire a farlo con ironia (e con i baffi) sia un’idea davvero vincente e utile per avvicinare le persone ad un problema serio. Per questo motivo ho accettato con piacere di partecipare al progetto #unbaffoperlaricerca».

La T-shirt sarà commercializzata da Freedhome come simbolo di una campagna in salsa ironica, ma che ha un obiettivo serissimo: sensibilizzare gli uomini sui tumori che li colpiscono.

In apertura foto di Stavs Ovsky/Unsplash

Le altre immagini sono di Cristina Rosso

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.