Non profit

Piemonte: il Governo sospende le tasse ai gestori di slot

Mentre il Governo, per voce del sottosegretario all'economia Baretta parla di un possibile danno erariale causato dalla legge anti azzardo della Regione Piemonte, per i gestori di slot machine arriva la sospensione della tassa forfettaria sulle macchinette, anche se queste non sono ancora state rimosse

di Marco Dotti

La legge regionale anti azzardo, la n. 9/2016 è finalmente entrata in vigore in Piemonte. Da ieri, non potranno più esserci slot machine in prossimità di luoghi sensibili come ospedali, stazioni, luoghi di culto, scuole, asili. I controlli sono partiti e, al momento, non è stata ancora comminata alcuna sanzione.

La cosa non piace – e fin qui è il gioco delle parti – alle imprese dell’azzardo legale. La cosa, però, non piace – e qui si rischia la frattura istituzionale – al Ministero dell’Economia che, per tramite del sottosegretario con delega ai giochi Pier Paolo Baretta, ha fatto sapere che gli amministratori locali potranno rispondere per danno da mancato incasso erariale. L’Erario contro la salute, quindi. Ne abbiamo parlato ampiamente e abbiamo anche ospitato una replica del sottosegretario (qui).


Ma a far alzare la temperatura del dibattito è anche altro. Il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, che aveva ricevuto la lettera con cui il Presidente Chiamparino chiedeva di valutare, in seguito a una richiesta arrivata da Roma, di valutare la possibilità di sospendere l’efficacia di una legge che data oltre un anno fa.

Laus, come riporta La Stampa nelle sue pagine torinesi di oggi 21 novembre, ha chiesto chiarimenti: «Il mio compito non è entrare nel merito della legge sul gioco d’azzardo ma tutelare le prerogative del Consiglio. Chiedo alla giunta di chiarire ogni nodo legato all’iter che ha portato alla richiesta di proroga da parte del governo per quanto riguarda l’applicazione del provvedimento». Che cosa significa? Quello che si chiedono in molti: da chi e per quali ragioni e in quali forme è stata esercitata questa “moral suasion” da parte del Governo, che con le regioni, il 7 settembre scorso si era impegnato a non intervenire per limitare l'efficacia delle leggi regionali antiazzardo?

Nel frattempo, mentre il sottosegretario Baretta parla di un danno erariale, il Ministero dell'Economia per il tramite dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ente di scopo che dal Mef dipende) ha accolto una richiesta dell'associazione dei gestori di slot machine (che ha pure predisposto un formulario per la diffida degli amministratori che applicheranno la legge regionale piemontese, la seconda parte della lettera la vedete qui sopra) sospendendo le tasse.

In Piemonte, così, non verrà calcolato il prelievo erariale forfettario sulle slot-machine che dovranno essere rimosse (ma ancora non lo sono), perché installate in esercizi che non rispettano le distanze minime dai luoghi sensibili. Si tratta di circa 20 mila apparecchi e la stima, da prendere con le pinze, è di 2,5milioni di euro al giorno. Il tutto, mentre nessuno di quegli apparecchi è ancora stato spento per effetto di una legge entrata in vigore ieri. Insomma, più che il danno (erariale), la beffa?

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