Volontariato

Solidarietà cooperativa sociale

Il turismo e la florovivaismo sono i mezzi con cui i malati mentali trovano un nuovo impulso per integrarsi

di Antonella Signorelli

Solidarietà cooperativa sociale via Pindemonte, 88 – 90129 Palermo tel. 091.6523919 – fax 091.6520067 scitrol@tin.it www.sottosopraturimo.it Fondata nel 1981 Presidente: Serena Citrolo L?inserimento lavorativo di persone con disagio mentale?un?impresa da matti!». Questa battuta, su un manuale pubblicato dalla cooperativa sociale Solidarietà di Palermo, la dice lunga (al di là del sorriso che suscita) sulla portata dell?impegno necessario a favorire l?inserimento lavorativo di persone con svantaggio psichico, impegno che la cooperativa sostiene da vent?anni. «Il lavoro migliora la qualità della loro vita» dice Anna Barba, vicepresidente della cooperativa «fa acquisire una discreta autonomia e maggiore sicurezza, favorisce gli scambi interpersonali e una maggiore consapevolezza dell?impegno, della responsabilità, delle proprie competenze. Certe persone, lavorando, rinascono davvero». La cooperativa, che negli ultimi cinque anni ha seguito 136 persone, dal ?96 lavora in tandem con i Dipartimenti di salute mentale dell?Ausl di Palermo, con la quale ha firmato un protocollo d?intesa. Le attività organizzate negli anni sono le più disparate: dai servizi di pulizia alla cura del verde pubblico, alla gestione di centri di accoglienza e ascolto a quella di sportelli informativi. Ora gestisce due attività imprenditoriali: un vivaio di piante grasse e un servizio turistico. Da gennaio collabora con la Provincia per l?iniziativa Paese-Albergo. «Aiutare le persone con problemi di salute mentale», fa presente Barba, «è faticoso e spesso frustrante. Capita che un percorso che sembra stia andando bene all?improvviso si blocchi perché la persona ha una ricaduta, una crisi. Ma è difficile anche assicurare una continuità retributiva. A parte le due attività imprenditoriali, lavoriamo su progetti ricevendo finanziamenti dagli enti, per cui quando scadono le convenzioni, il lavoro cessa».


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