Salute
La storia di Andrea, dal Covid alla telemedicina
Bresciano di 57 anni è stato colpito dal virus. Poi ha avuto un infarto. Oggi è seguito dal Servizio di Telemedicina guidato alla cardiologa Simonetta Scalvini del,'IRCCS Maugeri di Lumezzane attraverso la telesorveglianza
Andrea Novellini (nella foto di apertura), 57 anni, vive a Brescia. È sposato ed ha due figli di 21 e 16 anni. Lavora nell’ente d’ingegneria di una multinazionale che produce veicoli industriali. Un uomo che, nella vita, ha fatto molto sport: «La prima passione è stato il football americano ma poi sempre molta palestra, nuoto e anche basket. Ultimamente, la bici da montagna». La salute va sempre bene anche se, nel 2010, a seguito di un’angina, gli applicano tre stent coronarci e, da allora, controlla periodicamente il cuore alla Cardiologia dell’IRCCS Maugeri di Lumezzane (Bs).
Come comincia la sua storia col Covid?
Era il 14 marzo, venerdì, lo ricorderò sempre. Finisco a fatica l’ultimo giorno di smart working, per la febbre che rapidamente sale. La forza di muovermi svanisce altrettanto velocemente ma non ho, inizialmente, problemi respiratori. Nei 10 giorni successivi la saturazione di ossigeno arriva a 80-83%, la febbre costantemente alta (39°-40°): contattato il mio medico di base assumo un antibiotico per bocca e intramuscolo e il cortisone sottocute. Mi prescrive anche l’ossigeno-terapia perché, di giorno in giorno, cresce quella che ho imparato a chiamare dispnea, ossia “fame d’aria”: la saturazione è fra l’80 e l’83%. È stata dura attendere per tre giorni la fornitura dell’ossigeno a casa ma poi fu un sollievo.
C’erano altri valori fuori norma?
Una ipotensione forte: la massima stava fra gli 85 e 90 e avevo un forte scompenso glicemico. Per questo il mio medico costantemente modificò la terapia cardiologica e quella per il diabete. L’astenia aumentò costantemente sino a non potermi alzare dal letto.
Non si ricoverò?
Chiamai il 112 ma mi prospettarono un fuori regione. Era il periodo in cui gli ospedali lombardi erano saturi. Continuai in contatto continuo col mio medico, due volte al giorno e assistito da mia moglie, infermiera professionale.
Quando cominciò a vedere la fine del tunnel?
I primi segni di ripresa furono verso la fine del mese di marzo. Una ripresa lentissima e la mancanza di forze non mi ha mai lasciato, nemmeno ora. E il respiro è stato affannato sino a luglio.
Che è successo poi?
La sera del 16 Luglio, dopo cena, ho cominciato ad avvertire un forte dolore al petto, come di pietra a schiacciare lo stomaco. Ho resistito alcune ore ma poi mi son fatto portare al Pronto soccorso, dove mi viene diagnosticato infarto in atto. Così sono stato trasferito nella Unità Coronaria della Poliambulanza a Brescia e sottoposto a coronarografia. Immediatamente chiamato, il cardiochirurgo decise per un intervento di triplice bypass. Un’operazione durata circa cinque ore ma con un decorso regolare, per fortuna.
Poi ha iniziato la riabilitazione cardiologica?
All’IRCCS Maugeri di Lumezzane ed è durata 15 giorni soltanto, perché volli essere dimesso. Mi venne allora proposto l’arruolamento al servizio di Telemedicina di quell’Istituto, da cui ho ottenuto controllo giornaliero infermieristico e fisioterapico per altre due settimane. In questo modo potevo replicare, sotto monitoraggio, le attività che avrei potuto svolgere in sede ospedaliera.
Oggi come sta?
Trovo molta difficoltà ad affrontare una vita normale: le semplici attività quotidiane devono essere affrontate con calma, diluite nelle 24 ore ed alternate a periodi di riposo. Da due settimana ho ricominciato a lavorare, ovviamente in smartworking, come prescritto dal medico competente della mia azienda.
Andrea Novellini è cambiato e come?
Ho difficoltà a trovare qualcosa di positivo in questa malattia. È stata l’occasione di riconfermare la fiducia nel medico di Medicina generale e nelle équipes ospedaliere. Ho trovato conforto nel servizio di Telemedicina, durante la riabilitazione, e di telesorveglianza adesso, per il confronto quasi quotidiano nella gestione delle attività di recupero.Io non sono cambiato ma il mio corpo sì. Ho difficoltà a vivere la mia quotidianità: sono e mi sento ancora convalescente.
Webinar
Sebbene il Coronavirus (COVID-19) sia in gran parte una malattia dei polmoni e del sistema respiratorio, il virus ha dimostrato avere un impatto rilevante anche a livello cardiaco e dell’intero sistema cardiovascolare. Su Covid e cuore è incentrato il webinar che ICS Maugeri ha organizzato per martedì 29 settembre (10,30 – 11,30), ossia l’Heart Day, la Giornata che in tutto il mondo ricorda il valore della prevenzione cardiologica, primaria e secondaria, e il grave tributo che ancora oggi si paga nel mondo a causa le patologie cardiovascolari. Al webinar, intitolato “Il cuore tra cura e riabilitazione. Una sfida inesplorata in tempo di Covid-19”, che si svolgerà a Pavia, parteciperanno, Walter Riccardi, direttore scientifico di ICS Maugeri nonché consulente del ministero della Salute per il Covid, e Maria Teresa La Rovere, capo del Dipartimento di Cardiologia riabilitativa della Maugeri. I lavori saranno introdotti dall’amministratore delegato di Maugeri, Mario Melazzini, e moderati da Fidelia Cascini, specialista in Statistica e programmazione sanitaria. La partecipazione al webinar, che si svolgerà su piattaforma Teams di Microsoft è libera. (link sul sito icsmaugeri.it).
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