Volontariato
Pedofilia: Guidi, cure non castrazione
Il sottosegretario alla Sanità dice no alla castrazione chimica proposta dal leghista Calderoli
No alla ”castrazione chimica” per i pedofili, si invece alla sperimentazione di terapie che prevedano anche l’uso di farmaci. E’ questa, in sintesi, la posizione espressa questa sera dal sottosegretario alla salute, Antonio Guidi. In una audizione sull’argomento convocata dalla commissione bicamerale per l’infanzia. Guidi ha tratteggiato un quadro generale del fenomeno nel quale, ha sottolineato tra l’altro, la delinquenza organizzata ”investe” nel proselitismo, adotta ”strategie commerciali” ed e’ in grado di far crescere la ”domanda” grazie anche a una societa’ nella quale gli stili di vita sono sempre piu’ frenetici e la soddisfazione sessuale e’ alla ricerca di ”nuovi estremismi”. In questo contesto, ha quindi aggiunto il sottosegretario, e’ ora di pensare a curare chi e’ in carcere con condanna per pedofilia, sia per salvaguardare il diritto di cura anche per chi si e’ macchiato di simili reati, sia perche’ e’ comunque una forma di prevenzione, sia infine, come affermazione della giustizia in luogo della ”voglia di giustizialismo” che questi fatti suscitano. Per Guidi, che all’audizione era accompagnato da Tonino Cantelmi, professore di psichiatria all’universita’ Gregoriana di Roma, ”bisogna avere il coraggio di sperimentare terapie, anche chimiche che ”non sono la ‘castrazione chimica’ ma nemmeno acqua fresca e possono avere effetti collaterali”. D’altronde, come ha precisato Cantelmi, si tratta di terapie farmacologiche che bloccano la produzione di testosterone, eventualmente accompagnate da psicoterapie multimodali e di gruppo che sono gia’ applicate in Olanda, Nord America ed Israele e che si sono dimostrate efficaci. L’audizione, che e’ terminata molto tardi, non si e’ tuttavia conclusa e, ha precisato Guidi, ci sara’ quindi una ”integrazione” nelle prossime settimane
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