Welfare

Carcere: un altro suicidio. A Sanremo

Potrebbe essere stata la paura del rimpatrio ad aver indotto un immigrato marocchino di 23 anni, Brahim Lagzaf, ad impiccarsi, ieri sera

di Redazione

Potrebbe essere stata la paura del rimpatrio ad aver indotto un immigrato marocchino di 23 anni, Brahim Lagzaf, ad impiccarsi, ieri sera, in carcere a Sanremo, utilizzando come cappio un lenzuolo che ha legato alla grata in ferro della finestra. L’extracomunitario, un tossicodipendente gia’ noto alle forze dell’ ordine, era stato arrestato sabato scorso dalla polizia per furto e spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri, la magistratura aveva convalidato il suo arresto, ma nel frattempo il consolato marocchino lo aveva anche riconosciuto come proprio cittadino. Motivo per cui, al termine del periodo di reclusione, avrebbe dovuto lasciare l’Italia e tornare nel proprio Paese d’origine. In carcere veniva sorvegliato costantemente poiche’ soffriva di crisi di astinenza. E poche ore prima del suicidio, i medici lo avevano sottoposto a una terapia specifica. Pare che l’immigrato fosse sposato, non si sa se avesse anche dei figli, e gli inquirenti non escludono all’origine del gesto dei motivi sentimentali. Nel frattempo il procuratore capo di Sanremo, Mariano Gagliano, ha aperto un’inchiesta per far luce sull’episodio e nelle prossime ore potrebbe essere disposta anche un’autopsia.


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