Economia

«Dobbiamo agire ora», il monito del presidente del Cese Jahier e del commissario Ue Schmit

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) lancia l'allarme e invoca al più presto un piano d'azione europeo in materia di alloggi, sottolineando che una strategia dell'Ue è essenziale per garantire l'accesso universale a un alloggio dignitoso, sostenibile ed economicamente accessibile

di Redazione

Soluzioni abitative dignitose ed economicamente accessibili sono sempre più difficili da trovare nell'Ue; di qui la necessità di un piano d'azione in materia di alloggi a livello europeo. Durante un webinar organizzato a Bruxelles, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha sollecitato l'Ue ad adottare un insieme chiaro e completo di misure urgenti per aiutare gli Stati membri, le regioni e le città a promuovere secondo criteri sostenibili l'offerta di alloggi sociali ed economicamente accessibili, dove questi siano carenti, e a contrastare con efficacia il fenomeno della deprivazione abitativa.

Il Presidente del Cese Luca Jahier ha dichiarato che «poiché le iniziative, gli aiuti e gli investimenti innumerevoli a favore del settore dell'edilizia abitativa a livello comunitario, nazionale, regionale e locale non riescono a risolvere questa crisi strutturale, il Cese propone un piano d'azione europeo in materia di alloggi dignitosi ed economicamente accessibili nel quadro dell'attuazione del 19° principio del pilastro europeo dei diritti sociali e del futuro piano per la costruzione del Green Deal. Il piano d'azione dovrà comprendere una serie di misure strategiche che aiutino gli Stati membri, le regioni e le città d'Europa a rilanciare l'offerta di alloggi dignitosi e a prezzi accessibili in modo sostenibile, rafforzando nel contempo le loro prestazioni sanitarie ed energetiche».

Intervenendo al dibattito, il commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali Nicolas Schmit ha fatto eco alle parole di Jahier aggiungendo che «l'accesso a un alloggio dignitoso resta un grave problema per tanti cittadini dell'Ue ed è legato a numerose questioni sociali quali l'esclusione, la povertà e le forme di lavoro precarie. Di fronte alla crisi attuale, la situazione è destinata ad aggravarsi notevolmente se non agiamo. Se saremo in grado di offrire un alloggio dignitoso e a prezzi accessibili nell'Ue, allevieremo le sofferenze di tanti».

La penuria di alloggi e il rincaro degli alloggi residenziali nelle zone metropolitane e periurbane si traducono in un aumento dell'esclusione dagli alloggi, della deprivazione e della precarietà abitativa, che si estende ormai ai giovani, alle famiglie monoparentali o numerose, ai lavoratori dipendenti e, più in generale, alle classi medie, categorie espulse dalle metropoli europee per via dei costi eccessivi degli alloggi e costrette a trasferirsi nelle zone rurali. Ciò determina a sua volta un aumento dei costi dell'alloggio nelle zone rurali e la segregazione sociale, la comparsa di aree esclusivamente residenziali (quartieri o città dormitorio), una maggiore mobilità, l'alterazione del paesaggio, l'artificializzazione dei suoli nonché un aumento delle infrastrutture e dei costi per la collettività.

All'indomani della crisi sanitaria, vi è il rischio di nuove gravi conseguenze nel settore dell'edilizia residenziale. Il sostegno alle famiglie e gli investimenti negli alloggi sociali o a basso costo da parte di autorità e organismi pubblici possono subire forti contrazioni come conseguenza dei costi economici e sociali connessi alla lotta contro le conseguenze della pandemia. Il numero di nuclei familiari che non disporranno più del reddito necessario per procurarsi un alloggio dignitoso sul mercato immobiliare aumenterà proporzionalmente alla crescente diffusione della disoccupazione e della precarietà lavorativa.

In questo contesto, il presidente della sezione trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (Ten) del Cese Pierre Jean Coulon, ha sottolineato che «pur restando la politica abitativa di competenza degli Stati membri, dobbiamo unire le nostre forze e aumentare in modo sostenibile l'offerta di alloggi sociali e a prezzi accessibili, laddove questi manchino, in termini di quantità o di qualità, e combattere efficacemente il fenomeno della deprivazione abitativa».

Sulla stessa lunghezza d'onda si è mostrato il presidente del gruppo di studio temporaneo Servizi d'interesse generale Raymond Hencks che ha presentato il parere del Cese, attualmente in fase di elaborazione, sul tema Accesso universale a un alloggio dignitoso, sostenibile ed economicamente accessibile sul lungo periodo, la cui adozione è prevista nella sessione plenaria del Comitato della prossima settimana. Ricordando l'importante ruolo della società civile, Hencks ha dichiarato che «tutte le organizzazioni della società civile sono concordi nel ritenere che l'edilizia abitativa economicamente accessibile nell'Unione europea stia attraversando una crisi strutturale dal punto di vista sociale, economico, sanitario, territoriale ed ecologico. La palese disconnessione tra, da un lato, i prezzi del mercato immobiliare e, dall'altro, i livelli salariali o il reddito disponibile di numerosi nuclei familiari è diventato una preoccupazione quotidiana».

A questo proposito, il correlatore del parere del Cese András Edelényi ha precisato che questa emergenza colpisce un ampio ventaglio di persone: «Le vittime di questa crisi non sono più solo le persone senza fissa dimora, in stato di indigenza o sull'orlo del rischio di povertà. La carenza di alloggi dignitosi e a prezzi accessibili colpisce anche le giovani coppie, le famiglie monoparentali o numerose, i lavoratori dipendenti, i lavoratori stagionali, gli studenti, i disabili o i disoccupati e, più in generale, le classi medie che non possono beneficiare di un alloggio sociale, visto che, da un lato, il loro reddito è troppo elevato perché possano ottenere, in quanto prioritari, una delle rare unità di edilizia popolare, e, dall'altro, il loro reddito è troppo basso per consentir loro di prendere in affitto o acquistare un alloggio sul mercato privato».

Nel corso del webinar è stato inoltre presentato il progetto di relazione del Parlamento europeo (PE) elaborato dall'eurodeputato Kim Van Sparrentak e sono intervenuti i relatori ombra del PE Leila Chaibi, Yana Toom, Estrella Durá Ferrandis, Beata Szydło, Lukas Mandl e Guido Reil. Il dibattito è stato moderato da Laurent Ghekiere dell'Union sociale pour l'habitat, nonché presidente dell'Osservatorio europeo degli alloggi sociali.

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