Welfare
Tutela morbida tempi lunghissimi
Dopo tre anni non si vede uno sbocco rapido per il disegno di legge n. 960.
di Redazione
Camera: è in viaggio dal maggio del ?96 e dopo tre anni non si vede uno sbocco rapido per il disegno di legge n. 960, che stabilisce le ?Norme per la tutela delle persone fisicamente o psichicamente non autosufficienti e per l?istituzione dell?amministrazione di sostegno a favore delle persone impossibilitate a provvedere alla cura dei propri interessi?. Dopo che la commissione Giustizia ne ha concluso l?esame nel giugno del ?98 in sede referente, dal 16 marzo il provvedimento è stato assegnato alla stessa commissione, dopo aver già fatto il giro in quelle di Finanze, Bilancio e Affari sociali in sede consultiva, ma in sede legislativa alla metà di maggio non è ancora iniziato l?esame.
Il testo unificato dei progetti di legge 960 e 4040 che detta le disposizioni in materia di funzioni del giudice tutelare e dall?amministratore di sostegno a favore delle persone in difficoltà per malattia grave, menomazione o disagio è atteso da lungo tempo, soprattutto perché la sua approvazione andrebbe nella direzione di una maggiore tutela delle persone più deboli. Scopo del progetto è quello di ?limitare ai casi estremi il ricorso agli istituti dell?inabilitazione e dell?interdizione? (art.1). Il Ddl infatti è rivolto alle persone che per effetto di gravi malattie o menomazione, o a causa dell?età avanzata, si trovino nell?impossibilità anche temporanea di provvedere alla cura dei propri interessi o di amministrare il proprio patrimonio. In questo caso il giudice tutelare provvede alla nomina di un ?amministratore di sostegno?. Per tutti gli atti che ?non formano oggetto dell?amministrazione di sostegno, la persona beneficiaria conserva la capacità di agire? (art. 2 comma 2). Questa nuova figura andrebbe a ridurre il ricorso all?interdizione, consentendo alla persona, in particolare anziani, una maggiore tutela dei propri diritti.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.