Politica

Politica. Rutelli vedrà Pezzotta, non solo Cofferati…

L'Ulivo si spacca sulla posizione da assumere nei confronti delle divisioni sindacali: Prc, Pdci e Verdi stanno con la Cgil, Udeur, Sdi e Margherita con Cisl e Uil. E i Ds nel mezzo

di Ettore Colombo

Mentre le opposizioni si apprestano ad incontrare Sergio Cofferati – anche se alla spicciolata – Francesco Rutelli si premura di chiamare al telefono Sergio Pezzotta. E fissa subito un appuntamento con lui per mercoledì prossimo. La richiesta di solidarietà e collaborazione antigovernativa fatta dal leader della Cgil non produce quella risposta pronta, convinta e unitaria che il segretario della Cgil si aspettava. Anzi, la Margherita sembra dare priorità agli abboccamenti col sindacato centrista. Tanto che Rutelli abbina nella giornata di mercoledì l’incontro con Pezzotta a quello con Cofferati. Del resto, se Ds e Margherita non si infiammano per appoggiare i referendum anti-modifiche all’articolo 18 proposte dalla Cgil, Udeur e Sdi sono smaccatamente perplessi e guardinghi e dichiararsi disponibili a confronti e sinergie con la Cgil restano solo Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani (e infatti i loro rispettivi segretari Bertinotti e Diliberto vedranno Cofferati già domani), seguiti dai Verdi, visto che Alfonso Pecoraro Scanio esorta a collaborare con Cofferati sul referendum per l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e lo vedrà mercoledì. La Quercia e la Margherita, invece, non hanno nessuna intenzione di appiattirsi sulle posizioni della Cgil. Né tantomeno di pregiudicare i loro rapporti con Uil e Cisl. Ecco perché Rutelli ha preso appuntamento con Pezzotta. Ed ecco perché Piero Fassino, restio ad assecondare fino in fondo le spinte del Correntone (la sinistra interna) per un’intesa con la Cgil rapida e incondizionata, sarà accompagnato all’incontro con Cofferati di mercoledì da una delegazione. Che comprenderà anche esponenti della minoranza interna. Dal canto loro Clemente Mastella (Udeur) ed Enrico Boselli (Sdi) sottolineano da giorni che un eventuale incontro unitario dell’Ulivo con la Cgil dovrebbe essere solo il primo di una serie che preveda analoghi confronti anche con Cisl e Uil. Insomma, per loro di stringere amicizie particolari con Cofferati non se ne parla proprio. Questo non toglie che almeno il segretario dei socialisti di abbia già in agenda un abboccamento con Cofferati per domani. Ecco allora che la soluzione di compromesso più minimalista (per non dire di no al leader della Cgil evitando però nello stesso tempo di compromettersi troppo) ha finito per essere quella degli incontri bilaterali con i singoli leader di partito dell’intera opposizione. E la cosa avrà così il carattere di una consultazione interlocutoria che non coinvolge direttamente tutta la coalizione, come Cofferati aveva chiesto insistentemente settimana scorsa. Dunque, la voglia di farsi vedere totalmente solidali con la Cgil non è poi troppo diffusa nel centrosinistra. E di certo l’idea che Cofferati ha appena lanciato (raccogliere 5 milioni di firme per una proposta di legge popolare che abolisca il neonato Patto per l’Italia) non favorisce certo l’avvicinamento.


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