Formazione
Per due bambini su tre relazioni migliori in famiglia dopo il lockdown
Pediatri e pedagogisti indagano insieme le reazioni delle famiglie lombarde al lockdown, con un quadro di sostanziale tenuta delle famiglie e dei bambini
di Redazione
Pediatri e pedagogisti insieme, per fotografare l’impatto del lockdown sui bambini. Lo ha fatto l’indagine “Bambini e lockdown: la parola ai genitori”, che ha coinvolto nei mesi di luglio e agosto 3.443 famiglie di bambini tra 1 e 10 anni residenti in Lombardia. I genitori, attraverso un questionario, hanno descritto il comportamento dei figli (di cui il 49,8% di età compresa tra 1 e 5 anni e il 50,2% tra 6 e 10 anni) in relazione ai ritmi di sonno-veglia, alimentazione, routine, vita quotidiana (gioco, relazioni con i fratelli, relazioni con i genitori, relazioni sociali con i coetanei tramite le tecnologie) ed esperienza didattica/educativa a distanza offerte dai servizi per l’infanzia (1-5) e dalla scuola primaria (6-10). I dati emersi riguardano la vita di più di 6mila bambini. Il report ha visto collaborare la Società Italiana dei Pediatri delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP-Lombardia) e un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano Bicocca e dello spin-off Bambini Bicocca (il report integrale di “Bambini e lockdown. La parola ai genitori” è disponibile a questo link).
“Ce l’abbiamo quasi fatta … con alti e bassi!”: i ricercatori sintetizzano così i risultati della ricerca, volutamente raccolti a due/tre mesi dalla fase acuta. «I dati emersi relativamente ai bambini e alle famiglie di entrambe le popolazioni (1-5 e 6-10) offrono una fotografia coraggiosa della vita dei bambini in famiglia e una buona tenuta sistemica delle famiglie: il 25,1% delle madri di bambini piccoli e il 26,2% delle madri con bambini più grandi dichiarano di “avercela fatta”, il 60,4% delle madri dei piccoli e il 54% di quelle dei grandi sono state resilienti con “alti e bassi”, mentre solo il 14,5% delle madri dei piccoli e il 19,7% di quelle dei grandi dichiara di “non poterne più”». C
irca due terzi delle madri di bambini piccoli (67,7%) dichiara di aver notato dei cambiamenti positivi nei figli, soprattutto per quanto riguarda la relazione con i genitori (40,8%) e, nei casi di famiglie con fratelli, nella relazione con questi ultimi (positive: 32,8%), con valutazioni positive anche per quanto riguarda lo sviluppo linguistico (50,1%). Per il range d’età 6-10 i dati sono anche più alti: il 69,1% delle madri ha notato cambiamenti nei bambini durante il periodo del lockdown, che hanno riguardato anche in questo caso un miglioramento nella relazione con i genitori (37,6%) e nella relazione con i fratelli (31,1%).
In questo quadro di sostanziale “tenuta” emergono tuttavia alcune fragilità o “spie di vulnerabilità”:
- a) una maggiore irritabilità e frequenza di capricci (nei piccoli) e rabbia (nei grandi). Irritabilità e capricci tra i piccoli sono segnalate in forte aumento (81,2%) mentre fra i più grandi irritabilità e rabbia sono in aumento per il 68,2% dei genitori.
- b) modificazione nel rispetto delle regole;
- c) alterazioni del sonno: il 39,8% dei genitori dei piccoli segnala delle alterazioni, dato che cresce al 47,9% nel caso dei più grandi. Il 37,4% dei piccoli ha ridotto il numero delle ore di sonno e il 72% dei grandi fa fatica ad addormentarsi.
- d) problematiche legate all’alimentazione: i piccolo hanno mostrato una riduzione dell’appetito (32%), i grandi al contrario un aumento dell’appetito (46,7%). «Si può ipotizzare che per i più piccoli la perdita della regolare routine e l’assenza di movimento fisico portino alla riduzione dell’assunzione di cibo, mentre per i più grandi, come per gli adulti, mangiare ha rappresentato “qualcosa da fare” per riempire il tempo».
- e) calo dell’attenzione e della concentrazione: l’83% dei genitori ritiene che questa sia peggiorata. Questo dato, se visto insieme a quello relativo alla svogliatezza, modificatasi nel 68,3% dei casi e peggiorata nell’81,5% dei casi dei grandi, è un importante “indicatore” da monitorare.
- f) aumento della fruizione televisiva;
- g) paure;
- h) modificazioni dell’umore.
L’unica domanda aperta – “cosa la preoccupa di più in questo momento riguardo al suo bambino/a?” – segnala come preoccupazioni ricorrenti “come sarà la scuola” e le “relazioni sociali tra pari”, aree che riflettono due dei temi più attuali.
Photo by Isaac Del Toro on Unsplash
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.