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Cooperazione: il nuovo modello, armi comprese

Programma Italia-Kenia toccherà tutti i settori, dalla sanità alle tecnologie militari

di Redazione

Da Kananakis gli otto grandi del pianeta hanno lanciato una nuova strategia di aiuti ai paesi africani. E l’Italia risponde già tracciando le prime linee di un nuovo modello di cooperazione con il Kenya. Il nuovo progetto di cooperazione appena messo sul tappeto è spegato dal Sottosegretario alla Funzione Pubblica, Learco Saporito. ”E’ una novità assoluta, -afferma- è un nuovo modello di cooperazione e toccherà settori come la sanità, l’istruzione, il commercio e, non ultimo, la ricerca scientifica, visto che l’Italia ha a Malindi, in Kenya, la base di lancio spaziale ‘Luigi Broglio”’. Obiettivo del programma, ”un’idea nata solo pochi giorni fa” riferisce l’esponente del Governo, ”è una forma di cooperazione che non contempli né colonizzati, né colonizzatori, ma che veda tutti gli attori partner alla pari”. Poi Saporito assicura: ”Dopo l’estate apriremo tavoli tecnici bilaterali cui chiamiamo a partecipare tutti i ministeri italiani competenti”. Il nuovo progetto di cooperazione sarà battezzato ‘Programma Italia-Kenya’. L’idea del nuovo progetto di cooperazione con il Kenya è nata nel corso della recente visita a Roma della delegazione di Nairobi, giunta a Roma per discutere un nuovo sviluppo del poligono spaziale di lancio italiano di Malindi. ”Il poligono è da sempre gestito dall’Università La Sapienza di Roma e -spiega il senatore Saporito- all’incontro hanno partecipato molti accademici italiani”. ”In quell’occasione, -aggiunge l’esponente di An – abbiamo lanciato l’idea di realizzare una nuova forma di cooperazione scientifica in Kenya, sopratutto nell’area di Malindi, dove però ci sono anche circa 500 operatori commerciali italiani”. Proprio in questa area, ricorda il Sottosegretario alla Funzione Pubblica con delega per gli Enti di ricerca, ”c’è un’antica tradizione di scambio tra Nairobi e Roma, dovuta alla gestione del poligono spaziale. Ecco perché abbiamo deciso di sperimentare lì un nuovo modello di cooperazione scientifica e di incrementare i rapporti di ricerca tra l’Università di Roma e quella di Nairobi. Poi l’ipotesi si è allargata oltre il rilancio in cooperazione del poligono per i piccoli lanciatori”. Saporito conferma quindi che il progetto sarà chiamato ‘Italia-Kenya’, e che, ”oltre a potenziare lo scambio scientifico, punta a realizzare strutture sanitarie e umanitarie, interscambi su istruzione e commercio, uscendo -dice- dalla logica di un modello di cooperazione in cui non ci sia il colonizzato ed il colonizzatore”. In questo modo, sottolinea Learco Saporito ”l’Italia potrà offrire all’Europa non solo i gioielli Asi e Cira, o il centro di Matera, ma anche il poligono di Malindi. Fino ad esso, infatti, le attività spaziali si sono giocate con i grandi lanciatori, ma oggi si punta a vettori piccoli e noi possiamo metterein campo il poligono italiano in terra d’Africa”. E senza nascondere l’orgoglio il senatore ricorda che la base oggi intitolata allo scienziato ‘Luigi Broglio’ ”vanta ormai 11 lanci riusciti su 11 realizzati. Un successo -afferma- che non tutti possono vantare”. ”La proposta del nuovo modello di cooperazione ‘Italia-Kenya’ potrebbe partire già dopo l’estate, con un contatto formale fra due delegazioni governative, una italiana ed una keniota. Contiamo di partire per il Kenya in autunno, così come ci è stato richiesto” conclude Saporito, assicurando che tra il ministero e La Sapienza ”non c’è più uno ‘strappo’ riguardo la gestione del poligono africano e tutte le polemiche sono assolutamente rientrate”.


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