Famiglia
Milano apre il processo di beatificazione per Fratel Ettore
Da oggi fino al 19 dicembre i fedeli potranno inviare testimonianze sul camilliano che girava per Milano con un'auto con la statua della Madonna sul tetto, aiutando i poveri.
di Redazione
Fratel Ettore diventerà beato. L’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha aperto il processo di beatificazione per Fratel Ettore Boschini. La Curia Arcivescovile ha pubblicato oggi l’Editto. Da questo momento i fedeli ambrosiani potranno far pervenire al Servizio per le Cause dei Santi della Curia Arcivescovile di Milano testimonianze o scritti sulla figura del sacerdote, in vista dell’inizio dell’istruttoria diocesana, che si aprirà il 19 dicembre.
La richiesta di apertura del processo di beatificazione per fratel Ettore è stata avanzata dai Camilliani, cui Ettore Boschini apparteneva come “Fratello” e dall’associazione I Missionari del Cuore Immacolato di Maria ed era già stata accolta il 12 marzo 2012 dall’allora Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola. Con la pubblicazione dell’Editto, l’Arcivescovo mons. Delpini ha confermato la scelta del suo predecessore.
Nato a Roverbella (Mantova) il 25 marzo 1928 da una famiglia di agricoltori, Ettore Boschini trascorse la fanciullezza in ristrettezze economiche familiari e giunto all’adolescenza dovette lasciare la scuola, per andare a lavorare nei campi e nelle stalle, alle dipendenze di piccoli proprietari terrieri. A 24 anni, la vocazione allo stato religioso che avvertiva in sé si fece più insistente e scelse di entrare nell’Ordine dei Camilliani: fu accolto il 6 gennaio 1952 e pronunciò i voti temporanei come Fratello, il 2 ottobre del 1953. Nei primi anni Settanta fu destinato a Milano, alla clinica camilliana “San Pio X”, dove mentre lavorava, riuscì a conseguire la licenza media e il diploma d’infermiere professionale.
A Milano scoprì le miserie che si nascondono nella vita metropolitana delle grandi città. Desideroso di stare vicino ai più diseredati, senza tetto, immigrati, persone sole senza affetti, prese ad istituire dei “Rifugi”, luoghi ospitali organizzati per soccorrerli al meglio, prima da solo, poi con l’aiuto di volontari attratti dal suo carisma camilliano.
Con la sua sdrucita veste talare e la grossa croce rossa sul petto, abito tipico del suo Ordine, percorreva in lungo e in largo Milano, alla ricerca dei bisognosi, offrendo aiuto concreto e spirituale. Superò innumerevoli difficoltà, incomprensioni, maltrattamenti e, con il tempo, divenne il simbolo di una vera e difficile solidarietà. Fratel Ettore Boschini, morì il 20 agosto 2004 a 76 anni, nella clinica camilliana “San Pio X” a Milano.
Leggi qui l'incontro di VITA, a pochi mesi dalla morte di Fratel Ettore, con suor Teresa Martino, che lui stesso aveva scelto perché continuasse la sua opera.
In foto lo spettacolo di marionette dei poveri di fratel Ettore, messonin scena nel 2013 al Villaggio della Misericordia di Milano e il Rifugio alla Stazione Centrale. www.fratelettore.it
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