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Africa senza pace. Nigeria, centinaia di civili prigionieri dei jihadisti
Appena tornati alle loro case, dopo due anni nei campi per rifugiati, centinaia di persone sono finite nelle mani dei miliziani che seminano terrore nell'area del lago Ciad. Un segnale preoccupante per l'Europa
di Redazione
Appena rientrati a casa dopo due anni trascorsi in un campo profughi, nella zona del lago Ciad, centinaia di civili sono stati rapidi dai jihadisti. Uomini armati hanno invaso una città a nord est della Nigeria, prendendo in ostaggio la popolazione civile. A riferirlo è un lancio dell’agenzia di stampa France-Presse (AFP).
I terroristi hanno preso il controllo di Kukawa nella regione del lago Ciad. Nonostante i rischi per la sicurezza e gli avvertimenti delle ONG, il governo locale insiste per svuotare i campi ritenuti sovraffollati e privi di minimi standard igienici. A tal fine, organizza spedizioni di rimpatrio più o meno forzate.
Kukawa si trova vicino alla grande città di Baga, alla periferia del lago Ciad, un’area controllata dai jihadisti dell’Iswap, che si è separata da Boko Haram nel 2016.
Affiliato all’Organizzazione dello Stato islamico, Iswap compie raid contro l’esercito nigeriano. Ad oggi ha ucciso migliaia di soldati. Controlla anche città e villaggi di medie dimensioni e tiene in ostaggio vaste aree della popolazione.
Si conta che di 36.000 persone siano state uccise durante le violenze in Nigeria dal 2009 e più di due milioni di persone non possono ancora tornare alle loro case.
Un capo locale – lo riporta oggi Le Monde – che era tra gli ostaggi e che è riuscito a fuggire ha dichiarato che erano tornati all’inizio di agosto, nella speranza di poter finalmente coltivare la loro terra, «ma sono subito finiti nelle mani degli insorti».
La settimana scorsa le Nazioni Unite hanno ribadito che 10,6 milioni di persone (su un totale di 13 milioni), ovvero “quattro persone su cinque”, dipendono dagli aiuti umanitari per la loro sopravvivenza nei tre Stati nigeriani più colpiti dal conflitto jihadista (Borno, Yobe, Adamawa).
Nel frattempo, aerei da combattimento inviati sulla scena- Una fonte di sicurezza ha confermato l’attacco all’AFP e ha riferito che da Maiduguri, la capitale dello Stato di Borno, sono stati dispiegati aerei da combattimento per “affrontare la situazione”.
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