Cultura

Ghadaan – itinerari per il futuro a Messina

Torna dal 24 luglio al 3 agosto l’Horcynus Festival che si apre con lo spettacolo “Mondi fragili” di Antonio Catalano, conclusivo di una serie di incontri e laboratori. La manifestazione è promossa dalla Fondazione di Comunità di Messina insieme alla Fondazione Horcynus Orca

di Redazione

È l’universo poetico di Antonio Catalano, artista-artigiano nato e cresciuto nel teatro sperimentale a dare il via, venerdì 24 luglio alle ore 18,30 alll’Horcynus Festival che a Messina si propone fino al 3 agosto con un sguardo rivolto al futuro. Il tema della rassegna di quest’anno è, infatti, la parola ghadaan (in arabo “domani") che sottolinea l’urgenza di praticare strade diverse e di intraprendere nuovi percorsi economici e sociali, in grado di contrastare le sempre maggiori di-seguaglianze, accentuate e aggravate dalla globalizzazione e dal climate change.
Un filo lega l’edizione di quest’anno alle passate in una “metamorfosi” del pensiero e delle teorie e pratiche socio-economiche, della conoscenza e dell’istruzione. Un percorso di trasformazione, quindi, che vede coinvolto in prima persona il territorio, protagonista del cambiamento del riscatto.

Al Parco Horcynus Orca si parte questo pomeriggio con lo spettacolo conclusivo di una serie di incontri e laboratori dedicati alle famiglie e ai bambini di Fondo Saccà e della scuola Santa Lucia sopra Contesse dal titolo “Mondi fragili”. Un percorso comunitario di Antonio Catalano dedicato alla fragilità e alla bellezza, in cui ogni partecipante costruirà la propria valigia dei ricordi che è, in realtà, un “museo sentimentale”, attraverso oggetti che raccontano il proprio sé. L’artista ha lavorato con i ragazzi e con le loro famiglie sul tema della memoria, invitandoli a riempire una vecchia valigia di oggetti che parlassero di loro, della loro vita in luoghi disagiati. Luoghi che peraltro stanno per lasciare, perché la baraccopoli storica di Fondo Saccà sta per essere abbattuta e le case date a chi vi risedeva. Processo, peraltro, messo in moto dalla Fondazione di Comunità di Messina che promuove il Festival insieme alla Fondazione Horcynus Orca. La scelta dei bimbi di Fondo Saccà è legata al gran lavoro di contrasto alla povertà educativa che la Fondazione sta portando avanti, anche con il progetto Di Bellezza Si Vive, di cui è capofila Cometa.

Il festival prosegue con l’omaggio alla famiglia Bertolucci divisa tra poesia e settima arte, con una retrospettiva dedicata al cinema spagnolo emergente, senza dimenticare la lezione di Luis Buñuel, e un passaggio tra i corti di Paolo Benvenuti.
La sera del 26 luglio sarà Massimo Barilla a essere protagonista di una presentazione performativa di “Ossi di Crita”, il testo poetico di cui è autore, mentre il 29 luglio sarà in scena Astragali Teatro.
Il 28, invece, i Fanfara Station porteranno sul palco i ritmi del Maghreb. Il trio composto da Marzouk Mejer, Charles Ferri e Ghiaccioli Branzini, celebra l’epopea della diaspora africana e dei flussi che uniscono il medio oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe.
La prima parte del Festival si tiene dal 24 luglio al 3 agosto, per proseguire dal 21 al 23 settembre e dal 5 novembre al 20 dicembre.
Il programma dettagliato online alla pagina Fb dell'Horcynus Festival 2020

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