Formazione

Incidenti stradali: Italia ultima nella UE

Nel 2000 sulle strade ci sono stati 300.000 feriti e 6.500 morti

di Redazione

L’Italia e’ l’ultimo paese dell’Unione europea in fatto di sicurezza stradale. Questo il risultato dei dati emersi durante la terza sessione plenaria della Consulta, istituita ad hoc presso il Cnel e presieduta da Mario Sai, che costituiscono un’anticipazione del ”Libro bianco sulla sicurezza stradale”, previsto per settembre. Durante la riunione, che si e’ svolta oggi alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi, sono state messe in evidenza tutte le cifre della ‘crisi di efficacia’, cosi’ definita in una nota del Cnel, delle politiche adottate in materia dall’Italia. Nel 2000 ci sono stati 300.000 feriti e 6.500 morti, con un tasso di riduzione del numero di questi ultimi negli scorsi dieci anni che e’ dell’8%, appunto il piu’ basso fra quelli dell’Unione (la cui media si attesta al 29%), e con un costo sociale di circa 30 miliardi di Euro. La Consulta ritiene che i motivi di questo peggioramento, rispetto ai decenni precedenti quando il nostro paese era invece in posizioni decisamente migliori, sono la scarsita’ degli investimenti, la settorialita’ e il mancato coordinamento degli interventi, l’assenza di sedi di valutazione, confronto e concertazione con le organizzazioni sindacali, il sistema delle imprese, le associazioni civili e gli operatori privati. Il ministro Lunardi ha presentato il ‘Piano nazionale della sicurezza stradale’, uno strumento, spiega la nota del Cnel, per indirizzare e coordinare azioni di intervento finalizzate, che prevede di colmare, con un investimento di 650 miliardi delle vecchie lire per i primi due anni di attuazione, le lacune strutturali rilevate e ridurre rapidamente il numero dei decessi, tenendo conto dell’obiettivo comunitario di raggiungere un calo del tasso di mortalita’ per incidente stradale nel 2010 pari al 40%. La Consulta, di cui fanno parte 60 organizzazioni, viene identificata dal Cnel come sede istituzionale per il coinvolgimento attivo di tutte le rappresentanze economiche e sociali interessate. Obiettivo e’ la promozione di una cultura della sicurezza stradale finalizzata in modo specifico a individuare le forme tecniche e amministrative piu’ efficaci; in particolare la Consulta avra’ il compito di svolgere funzioni di indirizzo e monitoraggio sui risultati degli interventi e promuovere campagne di informazione, sensibilizzazione e supporto. Quattro le priorita’ di intervento individuate: la creazione di una rete nazionale, regionale e locale di responsabili della sicurezza stradale e di strutture tecniche, la diffusione di una maggiore consapevolezza sui rischi della guida professionale, la promozione della manutenzione programmata della rete stradale e infine la gestione dei limiti di velocita’.


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