Economia
Al via mamma@work, il prestito impact per mamme lavoratrici
Oltre 37mila le neomamme che si sono licenziate nel 2019 indicando tra le motivazioni la difficoltà di "conciliare l'occupazione con le esigenze di cura della prole". Commenta Carlo Messina «Il credito alle madri che lavorano è uno dei passaggi verso la modernizzazione del Paese. Dopo gli studenti universitari, Intesa Sanpaolo punta su chi, nella società, ha più potenziale di sviluppo per l’economia e per la società italiana»
di Redazione
Un prestito a condizione agevolate che consente alle giovani madri lavoratrici di avere un sostegno economico per conciliare vita familiare e professionale nei primi anni di vita dei figli. È “mamma@work” e, annuncia Intesa Sanpaolo, sarà attivo dal 24 luglio. Il prestito è destinato a tutte le donne che lavorano da almeno sei mesi, risiedono in Italia e hanno figli di età non superiore ai 36 mesi.
Secondo una ricerca Ipsos, il 37% delle donne tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio risulta inattivo, percentuale che sale all’aumentare del numero di figli, arrivando fino al 52,5% per le donne con tre o più figli. Inoltre, dai dati recentemente pubblicati dall’Ispettorato del Lavoro, emerge che sono oltre 37mila le neomamme che si sono licenziate nel corso del 2019 (+4,5% sul 2018) indicando tra le motivazioni la difficoltà di "conciliare l'occupazione lavorativa con le esigenze di cura della prole", soprattutto quando non si hanno nonni e altri parenti a supporto o viene giudicato troppo elevato il costo per l’asilo nido o una baby sitter. Ma le statistiche non rilevano il numero, almeno doppio, delle donne che rinunciano alla maternità per restare al lavoro.
«Oltre 37mila madri lavoratrici si sono dimesse nel corso del 2019 indicando tra le motivazioni la difficoltà di conciliare il lavoro con le esigenze di cura dei figli. Questa tendenza è costantemente in crescita e peggiora ulteriormente il record negativo dell’Italia nell’occupazione femminile e di conseguenza sul Pil. Facilitare l’accesso al credito di questa categoria di cittadine significa innescare uno dei passaggi necessari per la modernizzazione del Paese, un impegno che in Intesa Sanpaolo sentiamo fortissimo», commenta Carlo Messina (nella foto), Consigliere Delegato e Ceo Intesa Sanpaolo. «Per una giovane madre continuare a lavorare vuol dire contribuire al reddito famigliare, rendersi autonoma, coltivare le proprie giuste ambizioni. Come per gli studenti universitari, puntiamo su chi, nella società, ha più potenziale e lo facciamo con strumenti di assoluta avanguardia in termini di sostenibilità».
Le somme ricevute possono essere liberamente utilizzate, per esempio per pagare le rette dell’asilo nido o la babysitter. Il prestito viene erogato in tranche semestrali fino a 30mila euro, sino al compimento dei 6 anni del bambino, quando, come rileva l’Istat, si conclude il periodo di massima criticità economica per una famiglia. Si ottiene senza alcuna garanzia, presentando in filiale la documentazione di una qualunque attività lavorativa in corso. Il rimborso delle somme utilizzate può avvenire in un periodo fino a 20 anni.
In caso di perdita di occupazione per qualsiasi causa, la linea di credito continua a essere erogata per sei mesi se solo la madre autocertifica la volontà di cercarne una nuova. Al semestre successivo se non sono rispettati i requisiti di mantenimento richiesti ma viene sempre dichiarata la volontà di cercare un nuovo posto di lavoro, vengono sospese le erogazioni ma viene lasciata in vita la linea di credito fino a scadenza.
La nuova iniziativa è realizzata grazie al Fund for Impact, lo strumento di Intesa Sanpaolo avviato con il Piano di Impresa 2018-2021 per promuovere iniziative di inclusione creditizia di persone e famiglie generando un potente impatto sociale. Il Fondo ha una disponibilità di 250 milioni di euro che permette di erogare credito a leva fino a 1,25 miliardi di euro. Mamma@work segue “per Merito”, il prestito senza garanzie che ha già erogato 47 milioni di euro agli studenti universitari alla sola condizione che mantengano un regolare corso di studi.
Mamma@work è una misura coerente con le evolute politiche di conciliazione lavoro/famiglia di cui beneficiano le 90mila persone che lavorano in Intesa Sanpaolo.
In apertura Chuck Underwood from Pixabay
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.