Gli scioperi nei primi cinque mesi dell’anno sono aumentati del 685,2%. Nel periodo gennaio-maggio 2002 il numero delle ore non lavorate per conflitti di lavoro è stato di circa 22,1 milioni, -dice l’Istat- con un incremento del 685,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
E’ da sottolineare che l’elevato numero di ore registrate è dovuto per il 98,1% a vertenze estranee al rapporto di lavoro (20,3 milioni di ore) che si sono concentrate nei mesi di gennaio (17,1%) e di aprile (78,8%).
Le ore perse per motivi di lavoro (1,8 milioni) sono state determinate prevalentemente da rivendicazioni economico-normative (722 mila ore) -continua l’Istat- e da vertenze per rinnovi contrattuali (339 mila ore).
La correlata variazione percentuale del periodo gennaio-maggio 2002 rispetto al corrispettivo periodo del 2001 è pari a -34,6%.
L’analisi secondo l’attività economica, limitatamente alle sole ore perse per conflitti originati dal rapporto di lavoro, mette in luce una concentrazione delle ore non lavorate nella branca delle industrie metallurgiche e meccaniche, dove si registra un numero di ore non lavorate pari a 424 mila (il 23,5% del totale) e in quella del credito, nel quale si rilevano 303 mila ore non lavorate (il 16,8%).
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