Non profit
Cinque cose da sapere sul testamento solidale
Oggi 4 italiani su 10 dichiarano di sapere bene cos’è il testamento solidale o per una propria cultura personale o perché ne hanno sentito parlare, ma siamo ancora ultimi in Europa. Alla vigilia della Giornata Internazionale del Lascito Solidale ecco l'occasione per fare un viaggio emozionante nella generosità degli italiani
di Redazione
Sempre più italiani conoscono il lascito solidale: 4 italiani su 10 dichiarano di sapere bene cos’è il testamento solidale o per una propria cultura personale o perché ne hanno sentito parlare. Ad essere maggiormente informati, contrariamente alle aspettative, non sono solo gli anziani, ma anche chi ha un’età tra 45 e i 54 e addirittura – dato molto interessante – gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni.
Le stime dell’Osservatorio Fondazione Cariplo ci dicono che 420mila famiglie italiane che sceglieranno di fare un lascito solidale entro il 2030, con un incremento delle possibili donazioni di circa il 23% del valore economico attuale: si passerebbe dai 105 miliardi di euro del 2009 ai 129 miliardi di euro previsti nei prossimi anni. E tuttavia l’Italia resta il fanalino di coda in Europa. In tal senso è l’Inghilterra a farla da padrona con il 49% degli inglesi che sceglie di fare un lascito. Segue, in seconda battuta, l’Olanda (33%), Germania (28%), Belgio (25%) e Scandinavia (20%). Da noi 14% degli italiani ha già deciso di lasciare parte dei suoi beni al Terzo Settore: il 3% ha già provveduto a inserire tra le proprie volontà testamentarie una specifica in merito al lascito solidale, mentre l’11% del campione è in procinto di farlo. Ma secondo l’indagine GFK Eurisko realizzata per conto di Comitato Testamento Solidale, tra il 2012 e il 2016, questa forma di solidarietà ha interessato il 55 % della popolazione italiana, che si è dichiarato propensa a lasciare qualcosa di sua proprietà a associazioni non profit.
Ecco allora 5 cose da sapere sul testamento solidale:
- Cosa si può donare: il testatore può decidere di devolvere una parte del proprio patrimonio sotto forma di denaro, azioni, titoli d’investimento; un bene immobile (casa, appartamento, terreni); un bene mobile (macchina, arredi, gioielli, opere d’arte).
- Chi usufruisce di un testamento solidale: per avere valore, il testatore deve esplicitare il nome della persona fisica o giuridica, incluse le organizzazioni non profit che beneficerà della donazione.
- Trasferimento in vita del lascito solidale: il testatore può donare i propri beni mentre è ancora in vita, evitando all’intestatario di trovarsi coinvolto in lunghi iter processuali. Quindi, il lascito non è a titolo di donazione bensì come corrispettivo per un servizio di assistenza poiché, in cambio del bene o della somma di denaro donata, l’organizzazione si impegna ad assisterlo finché in vita.
- Il Testamento solidale può essere modificato: sia che si tratti di un testamento pubblico, olografo o segreto il testatore può decidere, in qualsiasi momento, di revocare le sue volontà inserendo la formula di rito “Revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria”.
- In assenza di testamento e eredi: il patrimonio viene diviso tra parenti, a cominciare dai più stretti fino ad arrivare ai più lontani (6°grado di parentela). Nel caso in cui il defunto non ha parenti entro il sesto grado di parentela la sua eredità andrà devoluta allo Stato.
Per far crescere la conoscenza di questo strumento, alla viglia della V° Giornata Internazionale del Lascito Solidale, il Comitato Testamento Solidale con il Patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato ha organizzato l’evento “Italiani dal dono al lascito. DNA solidale”, che si terrà a Roma il 12 settembre, presso il Teatro Quirinetta, a partire dalle ore 11.30. Sarà un viaggio nella cultura di un popolo che da sempre ha la generosità nel proprio codice genetico e che ora comincia a scegliere anche il lascito solidale per lasciare una traccia di sé oltre la vita. Ne parleranno Rossano Bartoli, portavoce di Comitato Testamento Solidale, Gianluca Abbate, del Consiglio Nazionale del Notariato, Matteo Aria, professore di antropologia culturale e Francesca Brezzi, professoressa di filosofia morale.
Per Rossano Bartoli, portavoce di Comitato Testamento Solidale – di cui fanno parte 19 organizzazioni no profit (ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, Cesvi, Intersos, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Pasteur, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma) – «finalmente anche tra gli italiani si sta affermando la cultura del testamento solidale. Grazie alla campagna di informazione che dal 2013 Comitato Testamento Solidale porta avanti e ai progetti realizzati da ogni singola Organizzazione non profit e che hanno permesso di aiutare già 10 milioni di persone in Italia e nel mondo, più connazionali hanno compreso l’efficacia e l’importanza di questo gesto».
Per l’occasione il Comitato Testamento Solidale presenterà una ricerca inedita realizzata tra i notai del Consiglio Nazionale del Notariato e una selezione di testimonianze e curiosità originali per raccontare le origini del dono e del lascito solidale nella nostra cultura.
Photo by Aaron Burden on Unsplash
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